Restrizioni monetarie o no, il calcio in Cina è sempre più un affare di Stato. Come testimonia l’acquisizione da parte del primo fondo di investimento privato della Cina, Orient Hontai, della maggioranza di Imagina, la holding che controlla il colosso catalano di produzione Mediapro, detentore dei diritti del calcio spagnolo e soprattutto di quelli della serie A. Come riporta Marco Bellinazzo per lo spazio ‘GoalEconomy’ su Goal.com.
“L’Inter di Suning e i club inglesi sono ritenuti asset fondamentali per far crescere all’estero l’immagine della Cina e saranno sostenuti fino a quando saranno funzionali a questo scopo. Ma senza eccessi e senza dilapidare soldi. Pechino ha bisogno di non far esplodere il problema dei disavanzi monetari e dell’eccessivo indebitamento delle proprie aziende le cui campagne di conquista all’estero sono state finanziate a man bassa dalle banche pubbliche. Ne va della stabilità finanziaria della seconda potenza economica del pianeta. La morigeratezza e i controlli sul calcio sono un’ottima cassa di risonanza per manifestare al mondo la capacità di tenuta del sistema. La diligenza di Suning “cara” al leader cinese è al contrario il buon esempio da mostrare con fierezza ai mercati internazionali. Pechino sa investire, e non butta via i soldi. Neppure nel dispendioso mondo del calcio”.
This post was last modified on 21 Febbraio 2018 - 18:54