Ieri a 81 anni se n’è andato Gian Marco Moratti, figlio di Angelo e fratello di Massimo, entrambi presidenti storici della storia dell’Inter. I funerali avverranno oggi alle ore 11 nella comunità di San Patrignano dove per suo stesso desiderio verrà sepolto.
Il ricordo di Gian Marco Moratti
La Gazzetta dello Sport ricorda Gian Marco Moratti, il primo maschio dei cinque figli nati dal matrimonio di Angelo ed Erminia, spentosi ieri all’età di 81 anni. E poi il mondo dell’imprenditoria lombarda e ligure, della politica (la seconda moglie, Letizia Brichetto, è stata presidente Rai, ministro dell’Istruzione e sindaco di Milano) e non mancherà una folta delegazione di San Patrignano (dove verrà sepolto su suo espresso desiderio).
Perché se Massimo, il fratello più giovane di otto anni, con Inter Campus si è occupato di alleviare i disagi dei bambini nelle zone depresse del pianeta, Gian Marco e Letizia si sono impegnati fin dagli anni Settanta nel sostenere il recupero degli adolescenti (soprattutto) caduti nella trappola della droga.
“Quando Muccioli venne a chiedere il mio supporto alla Comunità mi presi tre giorni per rifletterci. Ma una volta deciso di appoggiarlo, sapevo che sarebbe stato per sempre”, raccontò in una delle sue rare interviste. Gian Marco non ha mai amato la ribalta.
“Era un tipo riservato già da giovane, di poche parole. Ma tifosissimo dei colori nerazzurri. Lo ricordo al nostro fianco in tante trasferte e a San Siro non mancava mai. Con Massimo, naturalmente il papà, e molto spesso le sorelle. Insomma la famiglia appassionatissima che ben conosciamo dagli anni Sessanta”, dice un commosso Mariolino Corso, tra i giocatori prediletti.
“Beh, per tutti noi di quella squadra avere un rapporto diretto con i Moratti era qualcosa di naturale perché loro non facevano pesare minimamente la posizione di proprietari. Massimo ce lo ritrovavamo alla Pinetina mentre Gian Marco era meno presente agli allenamenti. Ma posso affermare che si tratta di una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto. Sapeva instaurare un ottimo rapporto con la gente, il classico gentiluomo dal cuore d’oro”.
Gian Marco è stato al fianco di Massimo, nel suo lungo periodo di presidenza interista, con assidua partecipazione. Ma con la consueta riservatezza lasciava che fosse il fratello (più piccolo di otto anni) a fare le scelte gestionali, in piena autonomia. Entrambi si sono mossi nel solco paterno, rispettosi degli insegnamenti ricevuti.
Un affetto eccezionale manifestato in tanti modi. Un esempio. Rilevato il Castello di Cicognola e trasformatolo in riserva vinicola, Gian Marco accanto al Barbera ha prodotto un eccellente Nebbiolo ribattezzato «PerPapà».
Laureatosi in Giurisprudenza a Catania,il più vecchio socio dell’Inter (le prime azioni gliele regalò il padre) aveva cominciato subito a lavorare nell’azienda di famiglia, la Saras, di cui era ancora presidente nonostante i recenti ingressi di gruppi petroliferi stranieri.Dal primo matrimonio con la giornalista del Corriere Lina Sotis sono nati Angelo jr e Francesca. Dalle seconde nozze ecco Gilda e Gabriele. “Gian Marco era un ragazzo geniale, estroso e generoso”, il ritratto della Sotis. “Un marito col quale ho condiviso tutto, che mi è stato sempre vicino nelle scelte importanti della vita, pronto a sostenere nuove idee e progetti”, le parole d’amore di Letizia, anche lei rampolla di una ricca e nobile famiglia, anche lei imprenditrice (oggi presidente di Ubi).
Beppe Sala ha diffuso sui social il suo messaggio: “Scompare un grande milanese. La nostra città e la comunità di San Patrignano perdono un riferimento solido. Il mio sincero cordoglio a tutta la famiglia e in particolare a Letizia”. Anche il Milan partecipa al dolore dei Moratti.