SpazioInter ha avuto il piacere e l’onore di intervistare in esclusiva Alessandro Altobelli, grande bomber e leggenda nerazzurra, che ha vinto uno Scudetto e due Coppe Italia, oltre che la Coppa del Mondo nel 1982 con la maglia dell’Italia.
Oggi l’Inter compie 110 anni! Qual è il suo augurio alla società nerazzurra?
“Spero che l’Inter compia i prossimi 110 dando ancora soddisfazione ai tifosi. Le auguro tanti anni di vittorie così come questi 110 già passati”.
Recentemente è stato inserito, insieme a Meazza e Ronaldo, tra i candidati in attacco per entrare nella Hall of Fame nerazzurra. È rimasto sorpreso? Che emozione ha provato?
“Sono contento perché i tifosi, nonostante gli anni passati, mi hanno ricordato. Sono stato ben 11 anni ed ho fatto la storia per oltre il 10%. Sì, mi sono emozionato perché chi ha messo il club al primo posto è stato apprezzato dai tifosi: ciò mi fa veramente felice.
A proposito di attaccanti, lei ha sempre elogiato pubblicamente Mauro Icardi (“Merita la fascia, spero mi superi nella classifica marcatori all time”): come si spiega le numerose critiche al capitano nerazzurro?
“Sia dal punto di vista calcistico che umano Icardi non si deve discutere: è uno dei migliori nel suo ruolo. Merita la fascia di capitano e spero che mi superi nella classifica marcatori all time. Le critiche saranno probabilmente arrivate per quelle vicende palesate dai media, interne allo spogliatoio (la fake news Wanda-Brozo-Icardi n.d.r.) che preferisco non commentare”.
Domenica a San Siro arriverà il Napoli: che ricordi ha dei match con i partenopei guidati da Maradona?
“Una partita in particolare: 1983/1984 con Zenga alla prima stagione da titolare. Era un momento particolare: l’allenatore Radice era in discussione perché nelle prime 4 partite si era conquistato solo un punto. Lo spogliatoio, però, era unito insieme all’allenatore: quella partita la vincemmo grazie ad un mio goal all’81esimo, Radice fu confermato e noi conquistammo la qualificazione in Coppa Uefa (quarto posto n.d.r.)”.
Il momento in casa Inter è negativo: due mesi di stenti, vittorie risicate e tanti (forse troppi) punti persi per strada..
“Fino a dicembre si è fatta rispettare. Era un’Inter che non si dava mai per vinta: pensavo resistesse di più anche perché ha fatto dei passi falsi inaspettati. Bisogna ripartire dagli aspetti positivi della prima parte di stagione, dal fatto che con le grandi si è fatto sempre bene anche perché adesso il calendario è complesso nelle prossime partite. Bisogna ritrovare quei punti persi con le piccole perché sarebbe di vitale importanza per la qualificazione in Champions”.
Quante possibilità ha l’Inter di bloccare nuovamente il Napoli?
“Sono in attesa di vedere qual è la vera Inter. Se è quella coraggiosa della prima parte della stagione o quella attuale piena di dubbi e incertezze. Mi auguro sia quella di inizio stagione così da raggiungere l’obiettivo principale di questa stagione. Ovviamente i calciatori devono dimostrare di essere da Inter, uscendo al più presto da questo momento negativo”.
In questa stagione è stata introdotto il Var: pro o contro? Cambierà gli equilibri del nostro campionato?
“Felicissimo che la federazione abbia dato l’ok. In Italia siamo abituati a contestare e secondo me grazie al Var si sbaglierà di meno: è assolutamente positivo non sbagliare spesso. Ovvio che è uno strumento in fase di sperimentazione, va migliorato ma ci voleva. Prima si commettevano più errori, adesso molti di meno. Tra le due situazioni, molto meglio adesso”.
7)Perché, nonostante il suo utilizzo, in Italia continuano ad imperversare le polemiche?
“Chi subisce un “torto” si lamenta senza considerare che in futuro potrebbe avere un “favore” dal suo utilizzo. La novità importante è che tutte le squadre sono colpite dal VAR, senza nessuna eccezione”.
8)Quale/i giocatori mancano all’Inter per fare il definitivo salto di qualità?
“Teniamoci quelli che ci sono perché sono loro che ci devono portare in Champions. La società comunque sa quello che serve e diciamo che un po’ tutti lo sappiamo: ho piena fiducia nella società che costruirà un’Inter sempre più competitiva”.
9)Un anno fa elogiava Suning paragonandola economicamente a Moratti: ad oggi, confermerebbe la sua fiducia?
“Ad oggi direi soltanto grazie al gruppo Suning. Ha tolto le castagne dal fuoco. L’Inter negli ultimi anni ha avuto qualche problema economico e Suning sta salvando questa società. Tramite Inter Forever sono stato in Cina ed ho parlato con Zhang Jindong. Dalle sue parole ho capito che Zhang vuole il bene della società e vuole riportare l’Inter dove merita. Purtroppo il fair play finanziario ha frenato le intenzioni di Suning”.
Mentana e altri esponenti nerazzurri di rilievo pubblico hanno parlato di azionariato popolare (come il Barcellona n.d.r.) per ricominciare a far sognare i tifosi con qualche colpo ad effetto: pro o contro?
“Se noi consideriamo il numero di tifosi nerazzurri non sarebbe poca roba. Ammetto che sarei interessato qualora si sviluppasse un qualcosa del genere: è un’idea interessante!”
Curiosità: se avesse la possibilità di ritornare nel fiore della sua carriera, le piacerebbe giocare in questa Inter?
“Sì, ovviamente, mi piacerebbe rigiocare nell’Inter: vorrei sempre giocare in questa società”.
Quante possibilità ha l’Inter di conquistare la qualificazione alla prossima Champions League?
“Se prendiamo ad esempio tre squadre in lotta per due posti direi: 40% Roma, 30% Inter e 30% Lazio”.
Ringraziamo per la gentilezza e disponibilità Alessandro Altobelli. La riproduzione dell’intervista è consentita solo tramite citazione di SpazioInter. Chi trasgredisce le regole sarà segnalato a norma di legge.