Spalletti ha la sua formula: 9 + 44 ma non solo. Finalmente c’è una quadra

Luciano Spalletti ha finalmente trovato la quadratura del suo bizzarro cerchio. Le prestazioni offerte dai nerazzurri contro Napoli, Sampdoria e Hellas Verona hanno dato i frutti sperati, anzi forse persino qualcosa in più: zero reti subite, otto reti segnate e soprattutto un gioco mai così in palla. Tutto è partito da quella formazione schierata contro gli azzurri nella sfida del Meazza: la trequarti affidata a Rafinha, la mediana a Brozo e la fascia destra di Cancelo in via definitiva. Queste tre mosse hanno posto quelle silenziose basi che hanno fortunatamente messo fine alla grande depressione che durava da inizio dicembre.

ESISTE L’UNDICI TIPO

Dopo un lungo periodo senza certezze di formazione oppure con qualche piccola falsa illusione (tipo il fatto di potersi affidare in ogni partita a Vecino e Borja Valero), ecco che il tecnico di Certaldo ha assunto piena consapevolezza della sua squadra ideale. Perché per un Brozovic finalmente maturo e nel vivo del gioco, c’è anche un Gagliardini che con meno responsabilità può esprimersi al meglio delle sue qualità. Perché se Cancelo gioca sulla sua corsia preferita, c’è un D’Ambrosio che anche sull’out di sinistra riesce a garantire la stessa copertura e affidabilità soprattutto a livello difensivo. E poi quel Rafael Alcantara che sulla trequarti riesce a fare il bello e il cattivo tempo abbinando corsa, dedizione tattica e una tecnica decisamente blaugrana: un trequartista puro (anche se Rafinha può coprire molti ruoli) non si vedeva da anni nell’undici nerazzurro.

LA FORMULA MAGICA

Se potessimo riassumere in due cifre le cause del ritrovato benessere nerazzurro, naturalmente queste sarebbero il nove e il quarantaquattro. Perché c’è poco da discuterne: se Mauro Icardi e Ivan Perisic giocano come sanno, l’Inter produce reti e assist a ripetizione. Per il capitano nerazzurro sono 6 le reti nelle ultime 2 partite mentre il croato si è sbloccato proprio contro Samp ed Hellas ritrovando la via del gol dopo mesi di digiuno e palesi difficoltà. Purtroppo la grandezza dei giocatori va anche individuata laddove si riesce a invertire la rotta nei momenti difficili, ma fatto sta che quei due sono l’autentica salvezza per ogni tabellino dell’Inter: insomma, se non segnano loro è molto raro che lo facciano altri. Adesso serve continuità, perché la corsa Champions non ammette pause o passi falsi e l’imperativo è continuare a macinare punti, a prescindere dall’avversario e (almeno per il momento) sempre con questi undici. E magari ancora nel segno del 9 e del 44…

 

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