C’è un mezzo sorriso nascosto dagli occhi bassi sul viso degli interisti questa mattina. Il derby di ieri ha lasciato dietro di sè una grossa fetta di rammarico, assorbita però dalla consapevolezza di una squadra che sembra aver trovato le misure giuste. Anche il diavolo è stato domato, come il Napoli di Sarri ed i vari intermezzi che, dalla sconfitta di Genova sponda rossoblu in poi, hanno reso l’Inter di nuovo insuperabile. E lo sa bene Samir Handanovic che ha allungato la propria striscia da supereroe imbattibile, arrivando a quasi 200′ dal record nerazzurro. Non male per una rosa che sta per sbocciare col profumo di Champions League.
SENZA SE E MA
Vietato porre il condizionale, come ha spiegato anche Gattuso in conferenza stampa pre stracittadina. I due erroracci di Mauro Icardi sotto porta fotografano un match nato maledetto, da quel tragico rinvio, proseguito così fino al minuto 93, quando ognuno di noi ha esclamato “Ma non è possibile!”. A rincarare la dose di sfortuna ci ha pensato il fuorigioco millimetrico di Maurito, pescato dal VAR e subito cancellato. Questione di karma, perchè tocca fare i conti con il bilancio tra sfortuna ed occasioni create: ennesimo legno colpito da Perisic, vero, ma è vero anche che il Benevento ancora recrimina per qualche episodio ci ha favoriti, dalla moviola mancata alla sfortuna dei giallorossi. Giusto per citare un esempio e fare il pari col derby.
CONTINUARE COSI’
Deve essere questa la parola d’ordine da dover perseguire e con la quale proseguire. I miglioramenti ci sono, evidenziati anche dalle dichiarazioni di Spalletti. C’è un gioco, finalmente, ed anche chi sembrava assopito ha deciso di puntare la sveglia. Ed in questa alba da day after siamo qui a parlare di distacco minimo e Champions League. Senza il rammarico di ciò che poteva essere, perchè arriverà il nostro momento prima o poi.