Inter che oggi è incappata in un’inattesa sconfitta contro il Torino. Il cammino verso la qualificazione alla prossima Champions League si complica, tuttavia non bisogna disperare. I nerazzurri sono in un buon momento di forma, e gli zero punti conquistati oggi non rovinano quanto di buono fatto nelle ultime settimane.
UNA SCONFITTA FIGLIA DEL CASO NON ROVINA TUTTO
Inter non ti abbattere. La sconfitta rimediata oggi a Torino deve essere presa per quello che è: un incidente di percorso figlio del caso. Perché oggi, come da alcune settimane a questa parte, la banda Spalletti è apparsa volitiva, energica e in palla. Semplicemente ci si è messa di mezzo una “congiunzione astrale” che ha impedito ai nerazzurri di vincere. Perché anche il pareggio questo pomeriggio sarebbe risultato stretto. Il Torino si è ritrovato per le mani una vittoria casuale, nemmeno cercata con troppa caparbietà. I legni, l’imprecisione all’ultimo tocco e uno strepitoso Sirigu hanno confezionato una vera e propria beffa ai danni dell’Inter.
Che ora però non dovrà demoralizzarsi. Il Derby e la gara odierna sono state delle battute di arresto amare e immeritate, ma sono cose che capitano. Proprio quando si era sulla rampa di lancio, ecco che ci si mette di mezzo il fato a fare da guastafeste, ma va messo in conto. Il Dio del calcio ultimamente non è eccessivamente benevolo verso i colori nerazzurri. Adesso bisognerà rimboccarsi nuovamente le maniche, proseguire su questa strada, pregando per un pizzico di fortuna in più. O perlomeno di sfortuna in meno.
La Champions resta un traguardo abbordabile, anche se il rush finale, calendario alla mano, sembrerebbe più agevole per le romane. Questa Inter però merita di arrivarci, sia per gioco espresso che per gioie negate dalle mere coincidenze. Certo però rammaricarsi non basterà ad ottenere l’obiettivo prefissato. Bisognerà essere più cattivi, spietati se necessario. E soprattutto Spalletti dovrà eliminare completamente i consueti cali di concentrazione che hanno fatto perdere troppi punti. Quando ogni partita è come una finale, abbassare la guardia può risultare fatale. Come oggi. Perciò forza nerazzurri, non bisogna abbattersi come successo l’anno scorso. La Champions è li, basta allungare le mani e prendersi la qualificazione. Perché è ciò che ci compete, ciò che meritiamo. Ciò che l’Inter può e deve fare.
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