Ieri, contro il Cagliari, si è rivisto per la seconda volta il 3-4-2-1. Dopo l’Atalanta, però, è cambiato qualche interprete, almeno dal primo minuto di gioco. Questo modulo permette, però, maggiori soluzioni dal punto di vista offensivo, a prescindere da chi occupa determinate posizioni in campo.
Causa anche un atteggiamento molto remissivo del Cagliari, ieri a San Siro si è vista una squadra facilmente capace di avvicinarsi sempre con pericolosità alla porta difesa da Cragno. Se con l’Atalanta la partita era più bloccata e l’atteggiamento era diverso, con i sardi si è vista la possibilità di avere più frecce all’arco. Ieri, dietro Icardi, agivano Rafinha e Karamoh. I due giocatori, spesso tra le linee, hanno dialogato moltissimo tra di loro e con il capitano nerazzurro, agendo soprattutto per vie centrali con scambi rapidi e veloci. In questo senso, sono emblematiche le reti del 2-0 e del 3-0. Palla del francese, da zona centrale, per il brasiliano in area, che anche con un po’ di fortuna serve l’argentino per il raddoppio. Il tris ha visto una percussione centrale, invece, di Brozovic. Senza dimenticare il destro dell’ex Barcellona intercettato da Cragno. Anche in quel caso, scambio in area con Icardi.
In questo senso, il cambiamento dal 4-2-3-1 è sostanziale. Questo modulo, che ha fatto le fortune dell’Inter di Mourinho e di Mancini nella prima parte del 2015/2016, aveva un difetto: rendeva i nerazzurri abbastanza prevedibili. Perisic e Candreva riuscivano quasi solo a tentare il cross, soprattutto l’ex Lazio. La palla arrivava costantemente e a volte esageratamente sulla linea del fallo laterale, con gli avversari praticamente sempre in grado di schierarsi in anticipo, rendendo difficile tentare il traversone. E le percussioni centrali erano limitate all’inserimento del Rafinha o, prima, del Brozovic di turno. Ora, si agisce di più al centro. Senza, però, disdegnare le fasce, visto che da lì sono partiti anche molti cross, come quello di Icardi per Karamoh. Ancora più importante, però, è il lavoro degli esterni: ieri, Perisic ha fatto tutta la fascia, ma eravamo già abituati a vedergli fare grandi recuperi e trovarlo 10 secondi dopo al limite dell’area, e lo stesso vale per Cancelo. Finalmente, vediamo un’Inter con più idee in attacco. E non che prima non si creasse molto (la partita con il Torino ancora grida vendetta). Ma le occasioni, e i gol, ne beneficiano.
This post was last modified on 18 Aprile 2018 - 12:01