Contro i bianconeri allenati da Tudor restano tanti dubbi di formazione per Luciano Spalletti. Unica certezza sembra essere quella del centrocampo, dove c’è piena emergenza. Lì sembra sicuro del posto Borja Valero, a meno di stravolgimenti tattici, mentre ancora in dubbio la titolarità di Karamoh. Vediamo quali sono i pro ed i contro della gara di domenica pomeriggio.
PARTENZA SOFT?
Senza Vecino, Gagliardini e D’Ambrosio, l’assetto tattico di Luciano Spalletti non dovrebbe subire grandi stravolgimenti. Il 4-2-3-1 resta il modulo con più garanzie, soprattutto in questo momento da codice rosso in mezzo al campo. Vicino alla titolarità Borja Valero, seppur lo spagnolo abbia messo in mostra una condizione fisica che lascia molti dubbi sulle garanzie da poter dare in campo. Lanciarlo dall’inizio però sembra essere la soluzione migliore rispetto all’ingresso a partita in corso, dove i ritmi si alzano ed il suo apporto diventa pressochè nullo. Con Karamoh sulla destra invece il discorso cambia, soprattutto se guardiamo alla panchina nerazzurra.
AZZANNARE LA PREDA
E’ ovvio che con Yann Karamoh in campo dal primo minuto, la fase offensiva nerazzurra partirebbe sin da subito a trazione anteriore, cercando di colpire l’Udinese dai primi scorci di gara per indirizzare il match in maniera favorevole. In questo modo però Spalletti andrebbe a privarsi di quella che sembra essere l’unica pedina in grado di spaccare gli equilibri a partita in corso. L’esplosività dell’ex Caen ha portato tre punti ai nerazzurri contro il Bologna grazie ad una sua prodezza ed ha infiammato quasi tutte le gare in cui è stato chiamato in causa.
PRO E CONTRO
Borja Valero e Karamoh rappresentano due delle mille maschere che l’Inter di Spalletti potrebbe indossare. Lo spagnolo ex Fiorentina da titolare garantirebbe una gestione di gara senza troppi fuori giri, mentre da subentrato potrebbe dire la sua solo in fase di controllo della partita. Esattamente l’opposto dell’ala francese, capace di partire a mille dal primo minuto ed ancor più immarcabile nell’ultimo terzo di match, decisamente il suo miglior terreno di caccia. La palla ora passa a Spalletti: sarà il tecnico a decidere come impostare la partita.