Il risveglio post Inter-Sassuolo 1-2 è uno dei peggiori della storia recente nerazzurra. SpazioInter propone le riflessioni dopo la sconfitta con i neroverdi con la consueta analisi “L’Alba del giorno dopo”.
Ieri era tutto pronto: 70mila spettatori, potenziale sorpasso alla Lazio, semifinale e chi più ne ha più ne metta. Tutti, e bisogna mettere in mezzo tutti, dai tifosi alla società, si sono dimenticati di una cosa importante: il Sassuolo. Tutti abbiamo dato per scontato il successo sui neroverdi, inutile negarlo. Si parlava solo della gara con i biancocelesti e del possibile ko di Inzaghi contro Zenga, senza preoccuparsi dell’avversario. Addirittura si invocava la goleada per avere il vantaggio della differenza reti. Così, è scesa in campo una squadra che, per carità, complice anche l’ottimo Sassuolo ha avuto subito difficoltà. La gara non è stata sbloccata subito e, al primo schiaffo, è stato crollo.
E questa squadra è così: debole dal punto di vista mentale. Fa tutto bene quando va tutto bene, ma non riesce a reagire. Ora, con le dovute misure, non siamo la Juventus. Non rimontiamo dall’1-2 al 3-2 nel giro di 5 minuti, perché manca l’esperienza e la qualità necessarie non solo per rimontare una situazione disperata ma, probabilmente, anche per partecipare alla Champions. Non tutto è (ancora) perduto. Ma se si totalizzano 0 punti col Sassuolo e si pareggia con Crotone, SPAL e si perde con l’Udinese a San Siro (anche lì, vestito a festa e con Inter Bells), allora il quarto posto non si merita. Che Zenga possa aiutarci e smentirci, ma ieri è quasi finito un sogno. E non siamo mai stati così vicini a realizzarlo come ieri sera. Proprio per questo, senza alcun forse, fa ancora più male.
This post was last modified on 13 Maggio 2018 - 12:22