L’alba del giorno dopo, l’alba dopo Lazio-Inter 2-3, è la più bella degli ultimi 7 anni. I nerazzurri sono in Champions, al termine di una cavalcata spesso piena di passi falsi, ma alla fine vincente.
L’ALBA DEL GIORNO DOPO: NEL MODO PIU’ PAZZO
Quando si parla di Pazza Inter, ormai si sa, non è un eufemismo. Non è un giro di parole e non è retorica: è la realtà dei fatti. Poteva arrivare uno 0-3, poteva arrivare anche una non vittoria. Ma la squadra nerazzurra si è qualificata alla prossima Champions League nel modo più incredibile. Al 2-1 al 41′, tutti gli interisti hanno iniziato a vedere le streghe. Ma questa squadra avrà tutti i difetti del mondo, meno la capacità di mollare. Quella un interista ce l’ha nel DNA. E il nostro DNA ha permeato gente come Icardi, Brozovic, Rafinha (commovente con il Sassuolo, male ieri all’Olimpico). Ha reso forte gente che ne ha viste di tutti i colori, come Andrea Ranocchia.
Dopo il 2-1, in pochi ci credevano. Al 76′, forse non ci credeva più nessuno, visto che mancavano 15 minuti e servivano due gol. Poi, l’incredibile: rigore, 2-2, rosso a Lulic, 2-3. Nella stessa rete e con lo stesso colpo di testa dove, poco meno di un mese fa, è accaduto un altro miracolo: il gol di Manolas in Roma-Barcellona 3-0. Modalità anche molto simili: qualcuno vada a tagliare quella rete e la porti a San Siro, perché è una rete che aspettavamo ormai da 6 anni, e ve lo dice chi era a quell’Inter-Marsiglia 2-1, ritorno degli ottavi di finale di Champions League 2011/2012. 7 anni dopo, l’Inter ci sarà. E stamattina, tutti ci siamo svegliati allo stesso modo: Ce sont les meilleures équipes. Traotto: ci sono le migliori squadre. E, dall’anno prossimo, ci saremo anche noi.
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