Nainggolan sembra essere sempre più vicino all’Inter. Ausilio e Monchi si sono parlati per la prima volta. E il direttore tecnico dell’Inter potrebbe cogliere una nuova opportunità.
NAINGGOLAN, MOMENTO DECISIVO?
Dopo giorni di voci, le due squadre stanno mettendo le basi della trattativa. Dopo settimane di manovre di avvicinamento tra le parti, portate avanti anche dall’agente del belga Alessandro Beltrami, ieri i direttori sportivi di Inter e Roma, Ausilio e Monchi, si sono parlati. Una chiacchierata proficua, il segno dell’inizio di una vera trattativa. Di solito, nel gergo del calciomercato, quando le società si arrivano a parlare direttamente, vuol dire che il più è stato fatto. Vuol dire che si tratta di trovare l’incastro giusto, ma l’intenzione di arrivare a una soluzione condivisa c’è da entrambe le parti. Ecco, su Nainggolan lo stato dell’arte è proprio questo. Tra Monchi e Ausilio il rapporto è di vecchia data, Di conseguenza non c’era ghiaccio da sciogliere, insomma, solo una quadra da trovare.
La positività della Gazzetta dello Sport avrà davvero riscontro nella realtà? Sarà davvero possibile chiudere l’operazione a breve?
Nel mentre, c’è un’ulteriore suggestione che conduce a Aleix Vidal, terzino destro e ala ai margini nel Barcellona, che potrebbe essere preso in prestito con diritto di riscatto a dieci milioni. Soluzione agevole per compensare addio di Cancelo? Possibile, anche perché i catalani su questo fronte sembrano più morbidi rispetto a Rafinha.
NAINGGOLAN POTRA’ GIOCARE IN CHAMPIONS? LA SITUAZIONE…
La recente zavorra perpetrata dall’Uefa sulla restrizione delle liste Uefa implica un ulteriore ragionamento sugli acquisti. Possibile convincerli pur senza giocare in Europa? Eppure, uno spiraglio può arrivare dalla possibilità di mettere a bilancio anche i giocatori non in lista due anni fa. Ecco cosa specifica la Rosea:
“La base di partenza è l’ultimo elenco europeo nerazzurro, quello dell’Europa League del 2016-17. Tra le due liste ci dovrà essere un saldo tra entrate e uscite in pareggio. E allora è giusto fare un po’ di chiarezza sui limiti entro i quali dovranno/potranno muoversi Ausilio e soci. Punto primo: tutti i giocatori acquistati dopo la lista 2016-17 – tra gli altri Srkiniar, Vecino, Gagliardini, Borja Valero, lo stesso Lautaro Martinez – vanno considerati come nuovi arrivi e dunque vanno inseriti nel conteggio. E per loro varrà il prezzo d’acquisto, non l’attuale valore a bilancio: ergo, Skriniar pesa per 28 milioni, il discorso ammortamento non vale. Punto secondo: per bilanciare, l’Inter potrà far valere le cessioni effettuate in passato (leggi, ad esempio, Murillo e Banega), anche quelle di chi nella lista 2016-17 non entrò pur facendo parte della rosa campionato (Kondogbia e Jovetic). E nel conteggio vanno inseriti anche gli addii dei giovani allora presenti in lista B. Ecco, allora, un motivo in più per festeggiare la chiusura imminente dell’affare con il Genoa, dopo l’incontro di ieri: Radu (nella lista B 2016-17 di cui sopra) e Valietti rossoblù per 12 milioni e recompra in favore di Ausilio, in cambio di Salcedo e Serpe in nerazzurro in prestito. Occhio, poi, perché col Genoa è vivo pure il discorso Pinamonti“. Una sorta di ‘do ut des’ tra l’Inter e… la Uefa.
Al momento l’Inter sarebbe ‘fuori’ di circa 60 milioni. Tanti soldi, anche perché non vi sono conteggiati i potenziali nuovi acquisti che per forza di cose verranno fatti per rinforzare un organico corto per il triplo impegno. “Come pensare, per esempio, di portare a Milano Nainggolan, Vidal o un qualsiasi top player e poi spiegar loro di dover giocare solo in campionato – si domanda la Gazzetta -? Ipotizzando una cessione in prestito di Dalbert e Karamoh, allo stato attuale l’Inter dovrebbe lasciar fuori almeno uno tra Skriniar, Vecino, Gagliardini e Lautaro Martinez, ovvero i i pezzi pesanti dal punto di vista finanziario del recente passato”.