La sessione di mercato estiva è finita, per fortuna per alcuni, purtroppo per altri. Nell’annata dei grandi botti, con la Juve che si porta a casa il giocatore più forte del mondo, come si è comportata la nostra cara Inter? Meglio di ogni più rosea aspettativa!
FINALMENTE ARRIVANO I FATTI!
Inter, che voto ti meriti? La sufficienza è sicuramente piena e abbondante e ci si potrebbe addirittura sbilanciare per un 8 e mezzo. Il club nerazzurro esce infatti indubbiamente rafforzato da una sessione di mercato ricca e sontuosa come non la si vedeva da anni. Ausilio, dopo diversi Annus Horribilis, è riuscito finalmente, libero anche dall’ingombrante presenza di un Sabatini ormai al tramonto, a imbroccare una stagione veramente di grazia.
Sei acquisti di livello internazionale, e a prezzo veramente contenuto, sono la perfetta maniera di salutare il rientro in Champions League e di accendere ancora di più il già straripante entusiasmo dei tifosi. Suning, il cui piano si sviluppa, come dimostrano i pesanti investimenti sui settori giovanili, sul lungo periodo, è riuscita ad allestire una squadra di livello senza privarsi di pedine preziose.
RINFORZI MIRATI IN OGNI REPARTO
Senza contare che trattenere Icardi, Perisic e Brozovic non era così scontato e nemmeno facile. Spalletti è stato accontentato in ogni reparto, con innesti mirati e volti ad alzare l’asticella. La difesa, già uno dei punti forti grazie all’arrivo lo scorso anno di Skriniar, è stata ulteriormente migliorata, con uno tra i centrali migliori della Serie A, De Vrij, un terzino polivalente e solido come Asamoah e il richiestissimo esterno di spinta e dai piedi buoni, Vrsaliko. A centrocampo, dove forse numericamente manca ancora un elemento di rilievo (il tanto sospirato Modric) è arrivato il Ninja Nainggolan, pupillo del tecnico di Certaldo ed elemento fondamentale per portare goal e pressione in avanti.
Sugli esterni d’attacco son arrivati i giusti innesti per affrontare la doppia competizione, con Politano e Keita in rampa di lancio e pronti ad esplodere definitivamente. E in avanti finalmente abbiamo un vice Icardi degno di questo nome, con Lautaro Martinez che si sta prendendo sempre più spazio nella nuova idea di gioco di Spalletti. Il giovanissimo argentino sembra un veterano ed è pronto a candidarsi a prossimo crack del calco mondiale.
COSTI = RICAVI: SUNING PROMOSSA SIA SUL MERCATO CHE IN MATEMATICA!
Insomma, questa Inter aggiunge tanti centimetri, tanta fisicità, e finalmente un pizzico di imprevedibilità in avanti. La difesa è competitiva e rocciosa, sulla carta una delle più impenetrabili dell’intero campionato… o addirittura d’Europa. Il centrocampo forse manca un po’ di fosforo, ma sicuramente la gamba e la voglia sopperiranno al limitato numero di piedi buoni. Inoltre ora saltare l’uomo non è più un’utopia, ed Icardi non è così solo. Non dovrà sobbarcarsi tutto il peso dell’attacco da solo: Keita, Lautaro e Nainggolan non vedono l’ora di esultare con la nuova maglia e di aiutare il capitano là davanti.
Insomma, questa sessione di mercato ci consegna una squadra più consapevole e sicura, una squadra che finalmente può veramente fare paura alle avversarie. E non va assolutamente dimenticato un dato importantissimo e sottovalutato fino ad ora: la voce entrate recita 77,5 milioni e quella cessioni… 77,5 milioni totali. Ausilio ha portato a casa 6 acquisti di peso sostanzialmente senza spendere un solo euro, ma finanziandoli con le cessioni degli esuberi. Chapeau.
FORSE MANCA LA CILIEGINA MA… CHE TORTA!
Certo, resta un po’ di amaro in bocca per i colpi mediatici, più o meno veri e verosimili, Vidal e Modric, che avrebbero veramente innalzato l‘Inter a effettiva anti Juve e portato il voto in pagella ad un 10 pieno. Così come sarà triste vedere i motori dello scorso anno, Cancelo e Rafinha in bianconero e blaugrana.
Tuttavia, al netto di queste più o meno trascurabile sottrazioni, questo mercato ha riportato l’Inter di diritto fra le grandi. O per lo meno fra quelle che aspirano all’olimpo. Non siamo ancora al livello dei top club europei, questo no. Ma la strada tracciata è quella buona: Ausilio, dopo anni a venire bistrattato, ora deve essere applaudito. Con ancora il fantasma del Fair Play Finanziario a stringere i lacci della borsa, ha messo a segno un vero e proprio capolavoro. Forse manca la ciliegina finale, ma questa torta ha tutta l’aria di essere buonissima… e soprattutto competitiva!
Fonte immagine in evidenza: Screen Intervista