Sassuolo-Inter, day after: LA MOVIOLA

Tonfo pesante all’esordio per gli uomini di Spalletti: il Sassuolo di De Zerbi riesce ad ammanettare i nerazzurri grazie ad una favolosa fase difensiva, un ispirato Berardi, che quando vede i colori dell’Inter si trasforma ed automatismi già ben oliati per essere la prima stagionale. Dubbi rimangono sull’operato del direttore di gara Mariani: l’arbitro della sezione di Aprilia fischia poco ed in maniera dubbia; il rigore causato dalla strattonata di Miranda ai danni di Di Francesco e quello non fischiato su Asamoah nell’area opposta ne sono la prova. Andiamo a vedere in dettaglio le situazioni più controverse.

PRIMO TEMPO: UNA SOLA SQUADRA IN CAMPO

Proprio così: è il Sassuolo a fare la gara. Bourabia, Duncan e Berardi sono indemoniati: vincono contrasti, dribblano e si inseriscono tra le indecise maglie nerazzurre. Arriva al 25′, puntuale, il primo caso da lente d’ingrandimento: Di Francesco punta la retroguardia interista, Miranda strattona la maglia dell’esterno ex Bologna, il quale si “lascia andare” cadendo in mezzo all’area di rigore. Massima punizione e giallo per il brasiliano. Il VAR dà il suo silenzio assenso e per Mariani non c’erano e non ci sono dubbi. 1-0 per il Sassuolo. Il primo tempo prosegue con lo stesso leit-motiv fino al 43′ minuto: Asamoah, il migliore in campo per l’Inter, viene tamponato da Magnanelli, l’azione ricorda molto quella di Di Francesco, il contatto c’è ed il danno viene procurato; il fischio dell’arbitro si sente ma il braccio è rivolto verso la porta nerazzurra. Niente calcio di rigore. Anche questa volta il VAR rimane in silenzio, ma il sospetto rimane: il calciatore ghanese è in anticipo rispetto al capitano neroverde, il quale tocca con il ginocchio destro la gamba dell’avversario, ma per Mariani non ci sono dubbi. L’azione vista e rivista più volte a replay confermerà i dubbi di Spalletti, il quale accuserà con garbo il direttore di gara di aver utilizzato “pesi e misure diverse“.

LA RIPRESA: BENE GLI ASSISTENTI

L’ingresso di Perisic crea più apprensioni alla retroguardia emiliana: entrato al posto di uno spentissimo Dalbert, l’esterno croato ha un occasione d’oro al 2′ della ripresa, un tocco di Magnani lo “rimette in gioco”, in questo caso molto bravo il primo assistente ad accorgersene, ma il numero 44 spara alto da buona posizione. La ripresa fila via velocemente ma, complice l’orrendo terreno di gioco e la stanchezza dei calciatori, verso la fine della partita l’arbitro Mariani tentenna in un paio di occasioni: Ferrari ostacola volontariamente Lautaro Martinez lanciato in contropiede, il direttore di gara si “dimentica” di estrarre il cartellino giallo; successivamente anche Miranda viene graziato: l’intervento ruvido ai danni di Boateng viene sanzionato con un semplice calcio di punizione. Giusto invece il giallo per Vecino: il centrocampista celeste entra a gamba tesa sul ginocchio di Duncan, entrata simile a quella su Mandzukic durante Inter-Juventus della passata stagione, fortunatamente il VAR è rimasto in silenzio anche in questa occasione.

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