Gestire le risorse tra campionato e coppa: questo sarà l’imperativo per Luciano Spalletti alla ripresa del campionato dopo la pausa per le nazionali. Ma se per gran parte del gruppo interista la Champions rappresenta una novità, per il tecnico toscano non è così visto il curriculum con Roma e Zenit. Dal mercato sono arrivati calciatori forti, in grado di andare a fornire quelle doppie scelte in tutti i ruoli richiesti da Spalletti. Senza contare che molti di loro – da Asamoah a Nainggolan, da Keita a Politano – sanno coprire più posizioni in campo e quindi offrire un ampio ventaglio di scelta in fatto di soluzioni tattiche. Questo è il punto fatto da La Gazzetta dello Sport.
POCO TEMPO
Gli Spurs saranno i primi invitati alle serate di gala nerazzurre. L’appuntamento è quello del 18 settembre. Quattordici giorni sono tanti nel calcio, specie se contengono amichevoli internazionali che portano via giocatori e diminuiscono le possibilità di fare prove ad Appiano. Però l’assenza che dura ormai dal marzo 2012, su questi palcoscenici, fa sì che l’ambiente interista già cominci a sentirlo, l’impegno incombente. I giorni poi saranno pochi, fra la gara in casa col Parma e quella europea: in quella doppia occasione si vedrà la prima applicazione della gestione «spallettiana»: non sarà turnover pesante, e non saranno nemmeno scelte completamente libere. La fase di assemblaggio di una squadra con molte novità non permette troppe rivoluzioni.
I RECUPERI
E le trasferte internazionali, specie quelle dei due argentini, condizioneranno qualche decisione. Icardi e Lautaro si alleneranno a pieno regime con i compagni solo venerdì, alla viglia della gara col Parma (anzi, il numero 10 potrebbe tornare prima in quanto non disputerà nemmeno la seconda partita della Selecciòn). Difficile vederli titolari sabato, più probabile che Maurito si «tenga» per quello che sarà il suo debutto assoluto nella competizione. Senza di loro si rivedrebbe la formazione che ha battuto il Bologna, con Keita a fare da centravanti. Per il resto ipotizzabile una rotazione dei tre centrali «titolari» (anche se Miranda è stato fin qui utilizzato poco), e una gara a testa per D’Ambrosio e Vrsaljko, terzini diversi ma considerati affidabili. Gagliardini si giocherà le sue carte in A, vista l’assenza quasi forzata dalla lista per la Champions League a causa del FFP.