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L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Sono sveglio o sto ancora sognando?

Il risveglio dopo una delle notti più belle dell’ultimo quinquennio è pieno di sentimenti e di interrogativi. Il più importante dei quali è: siamo effettivamente svegli? Si può parlare de l’alba del giorno dopo o stiamo ancora sognando?

L’ALBA DEL GIORNO DOPO: NON E’ STATO UN SOGNO

Perché una partita come quella di San Siro di ieri sera non è stata la semplice, per modo di dire, serata alla “Pazza Inter”. Si è andati oltre il logico, ma in un modo totalmente diverso. Non è stata la “semplice” rimonta dallo 0-1 al 2-1. Tra lo sfortunatissimo gol subito e la rete del pareggio c’è stato un disagio ed una disorganizzazione che non facevano sperare nulla di buono. La sensazione che stesse per arrivare lo 0-2 era palpabile, e abbiamo rischiato tantissimo, soprattutto dopo l’inserimento di un indemoniato Lucas Moura. Ad un passo dal capitolare, l’Inter ha retto (e, in piccola percentuale, il Tottenham ha perdonato). Poi, l’impossibile.

Ma non è un impossibile alla Inter-Samp 3-2 del gennaio 2005. Perché lì, per quanto fosse impossibile rimontare dallo 0-2 al 3-2, la sensazione di poter almeno segnare c’era. Ieri, però, c’è stata innanzitutto una reazione di nervi ma, bisogna dirlo, fino allo 0-1, ma anche fino al pareggio di Icardi, l’Inter non aveva avuto clamorose occasioni, di quelle che ti fanno gridare al gol per poi farti ricredere. Certo, i nerazzurri hanno tenuto benissimo il Tottenham, soprattutto nel primo tempo, reggendo fisicamente e caratterialmente. Ma i tiri verso Vorm si sono contati sulle dita di una mano, quelli pericolosi sono stati davvero pochi.

DAL NULLA COSMICO AL DELIRIO: NON E’ LA SOLITA INTER

Per questo, dopo 0 clamorose palle gol in 80 minuti, era difficile crederci. I due casi principali sono stati proprio Mauro Icardi e Matias Vecino. Il capitano, da non più di 5 nei primi 85 minuti, non aveva avuto un’occasione da gol, e quelle poche palle giocate (un filtrante per Candreva, ad esempio) sono state giocate male. Poi, il lampo: un destro terrificante. A dimostrazione che la sua percentuale di realizzazioni sui tiri è ancora invidiabile. Chi avrebbe dato la piena sufficienza a Vecino? Ma “LAPRENDE” sa quando cambiare la serata, sa quando farti passare dagli insulti alle dichiarazione d’amore in un lampo.

SIAMO PUR SEMPRE L’INTER: BISOGNA VOLARE BASSI, PERCHE’ IL PSV…

Un ritorno in Champions così non lo immaginava nessuno. Al sorteggio, ci davano, e ci davamo, per spacciati. Ma questi primi 3 punti possono essere fondamentali nell’economia del girone. L’obiettivo ora non è tanto impossibile, perché questa vittoria ci pone in momentaneo vantaggio nei confronti degli Spurs. Il tutto supponendo nel primo posto del Barcellona, contro il quale, va detto, che non è così scontato fare 0 punti tra andata e ritorno. Il problema, però, è che la pazzia insita nel Dna dell’Inter è un bene ed un male. Questa squadra è capace di vincere all’ultimo minuto con il Tottenham e, poi, perdere ad Eindhoven. Per questo, serve mantenere la concentrazione. Perché in caso di vittoria in Olanda ed ulteriore ko degli Spurs, le cose inizierebbero a farsi ben più che interessanti. Intanto, ragioniamo partita dopo partita. Perché vivere una notte da sogno così e poi perdere a Genova con la Sampdoria sarebbe molto tragico e per nulla comico.

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Published by
Piergiuseppe Pinto