E’ la voce del Barcellona sulle pagine di Marca, uno tra i maggiori quotidiani sportivi del mondo. Domani la squadra catalana affronterà i nerazzurri al Camp Nou e noi di SpazioInter abbiamo avuto l’onore di intervistare un grande giornalista. Si tratta di Ramiro Aldunate, nostro collega vicino al mondo blaugrana e tra le opinioni più influenti del calcio spagnolo. Direttamente da Marca, Ramiro ci ha raccontato come arriva il Barca a questa sfida ed un particolare interessante sia su Rafinha che sull’uomo del momento: Mauro Icardi.
Mercoledì è il giorno di Barcellona-Inter. Come arriva la squadra blaugrana a questa partita?
“Quanto alle sensazioni, il Barcellona arriva al match contro l’Inter rafforzato dal successo arrivato contro il Siviglia in Liga ma colpito a livello mentale dall’infortunio di Messi, l’uomo più determinante del reparto avanzato. A parte ciò, i catalani hanno alle spalle un problema difensivo davvero serio. La squadra di Valverde subisce gol da 6 partite consecutive ed in questa stagione sembra davvero facile far gol al Barca. Il tecnico ne ha parlato in conferenza stampa ed anche gli infortuni di Umtiti e Vermaelen hanno limitato il gruppo a sua disposizione nel reparto arretrato”.
Che valore avrà l’assenza di Messi?
“Sarà una magnifica occasione per valutare se il Barcellona soffre la dipendenza da Messi. E’ il giocatore che risolve il gioco offensivo della squadra, quello che realizza il maggior numero di gol. Senza di lui, i blaugrana saranno davvero molto meno pericolosi a livello offensivo rispetto ad una sua presenza in campo”
Quanto inciderà la vicinanza dell’impegno di Champions con il Clasico di questo weekend?
“Il Barcellona contro l’Inter non risparmierà alcuni suoi giocatori in vista del Clasico del prossimo fine settimana. Arriva a questa partita da capolista sia in Liga che in Europa e la priorità resta quella di vincere la Champions. L’eliminazione dello scorso anno contro la Roma è stata molto dolorosa e la dirigenza chiede a Valverde di dare priorità al cammino europeo su tutto il resto”.
Icardi arriva al Camp Nou da grande ex del Barcellona a livello giovanile. Che ricordo hai di questo giocatore?
“Precisamente non lo ricordo negli anni in cui ha giocato qui, ma parlando con gli allenatori che lo hanno avuto nel suo periodo al Barcellona nelle giovanili mi hanno riferito che era un giocatore molto bravo, capace di fare la differenza, ma che aveva tante distrazioni e soprattutto che aveva poca disciplina rispetto a quella che viene chiesta ad un calciatore di grande livello”.
Come si sente Rafinha in questo periodo al Barcellona? Si parla di un nuovo interessamento a gennaio da parte dell’Inter: c’è qualche possibilità secondo te?
“Sia il Barcellona che lo stesso Rafinha sono stati delusi per il mancato riscatto da parte dell’Inter alla fine della scorsa stagione. Sia la squadra che il giocatore davano ormai per fatto il trasferimento a titolo definitivo. Oggi credo sia complicato che il Barcellona ed il brasiliano ripongano di nuovo fiducia in un’operazione del genere con l’Inter: lui stesso ha dichiarato di aver vissuto un bellissimo periodo a Milano ma di essere rimasto deluso per il mancato trasferimento”.
Sarà la prima sfida tra Barcellona e Inter dopo la semifinale del 2010: si parla già di rivincita?
“Non sarà una rivincita nonostante qui a Barcellona quel match del 2010 al Camp Nou non sia stato dimenticato, per come è finita e per cosa è successo. Era una squadra quella di Guardiola che stava scrivendo la storia ed in quell’incontro nacque la rivalità con Mourinho. In casa blaugrana è vivo anche il ricordo del gol di Bojan annullato che ha condizionato poi il risultato finale. Continua ad esserci una grande rivalità con l’Inter ma non può essere considerata una rivincita: quella era una semifinale mentre domani si andrà in campo ancora nella fase a gironi”.
Nelle ultimissime sulla formazione del Barcellona si parla di Dembelè al posto dell’infortunato Messi. Puoi dirci qualcosa in più?
“Vorrei aspettare le convocazioni di questa sera: al momento il favorito per sostituire Messi resta Dembelè, ma occhio a Malcom perchè se sarà tra i convocati…”.
Dopo la gara contro il Siviglia, Ter Stegen si lancia alla conquista di un posto tra i grandi del suo ruolo. Al momento è il portiere più forte del mondo?
“Probabilmente si, in Liga lo è di sicuro con la differenza che non c’è nessun portiere al suo livello. E per quello che sto vedendo tra Premier League e Serie A, nemmeno in questi campionati c’è un giocatore che si avvicina al tedesco”.
Ringraziamo per la gentilezza e disponibilità Ramiro Aldunate. La riproduzione dell’intervista è consentita solo tramite citazione di SpazioInter. Chi trasgredisce le regole sarà segnalato a norma di legge.