Non è stato certamente un buon risveglio, quello post Barcellona-Inter. Alzarsi e, come prima cosa, ripensare al ko del Camp Nou di ieri sera in Champions League ha fatto male. Ma davvero tanto tanto male? Più sì che no.
Iniziamo a sdrammatizzare con una battuta: più che l’alba del giorno dopo, è stata la Jordi Alba del giorno dopo. Il diagonale del mancino ha spento le, in verità poche, speranze di pareggio dei nerazzurri all’83’ su un inserimento che ha fatto male alla catena di destra della difesa, mal protetta nell’occasione dalla coppia D’Ambrosio-Skriniar. Fino ad allora l’Inter era ancora in partita, ma soltanto grazie alle parate di Handanovic e a qualche insolito errore di precisione da parte dei blaugrana. La squadra è apparsa spaventata, proprio come le piccole che vanno in Catalogna per ridurre i danni. Pochi i tentativi, poca la personalità, come sottolineato dallo stesso Spalletti. Non c’è da farne al 100% una colpa alla squadra e all’allenatore. A parte Miranda e Asamoah, la maggior parte della formazione titolare era alla terza presenza in Champions. Come dire: manca l’esperienza, che si acquisisce anche attraverso queste partite e queste sconfitte. Tra qualche anno, magari, le poche occasioni avute saranno sfruttate, si faranno meno errori sui gol.
Sono mancate tante cose, il possesso palla in primis: recuperata la sfera, veniva spazzata. O, dopo massimo due tocchi, era di nuovo dei blaugrana. Esemplare quanto visto ieri nel primo tempo su Rai 1: rimessa laterale, replay della regia internazionale, si ritorna al campo, palla al Barcellona. E’ mancata la precisione in molti passaggi, la velocità di manovra. Si poteva chiedere davvero tutto ciò ad una squadra in fondo senza esperienza ed inferiore sulla carta? Secondo Luciano Spalletti sì, altrimenti non avrebbe parlato di delusione per via dei tanti errori durante il match.
Perché, allora, ci ritroviamo a parlare di note positive se l’Inter è stata dominata dal Barcellona in tutto e per tutto? In un bicchiere, che sia mezzo pieno o mezzo vuoto, c’è comunque dell’acqua, in questo caso rappresentata da due fattori: il match di ritorno e il pareggio tra Psv e Tottenham del Philips Stadion. A San Siro, si spera, sarà tutta un’altra partita, in uno stadio stracolmo pronto a spingere i nerazzurri che, rinfrancati dal pubblico amico, faranno una gara di maggiore spinta e personalità, forti dell’esperienza dell’andata e delle urla dell’allenatore. Si può assistere ad un altro Inter-Barcellona. Andando a memoria, è già successo…
L’altra, grande notizia, è stato il 2-2 del Philips Stadion. La sconfitta del Camp Nou è stata resa meno indolore proprio dal pareggio. Perché l’Inter, pur uscendo dalle ossa rotte, è comunque a +5, e non tanto sugli olandesi, quanto sul Tottenham, che giocherà le prossime due sfide in casa contro Psv e Inter. Se i nerazzurri dovessero anche conquistare un punto a San Siro contro il Barcellona, sarebbe un ulteriore passo in avanti verso una qualificazione agli ottavi di Champions League che sembrava una chimera al sorteggio. Nella speranza, però, di vedere tutta un’altra squadra a Milano contro il Barcellona.