RASSEGNA STAMPA – Rivoluzione Inter: Steven presidente, Thohir saluta. Ecco il nuovo CdA

Momento di grandi cambiamenti nella società Inter: la giornata del 26 ottobre 2018 passerà comunque alla storia per alcune novià importanti per la dirigenza nerazzurra. Ecco il punto de La Gazzetta dello Sport: esce Nicola Volpi, resta Alessandro Antonello. E il nuovo Cda nerazzurro è sempre più internazionale. Gli uomini di Giacarta sono cambiati, con l’ingresso di Isenta Hioe e Rudi Setia Laksmana, una variazione e una aggiunta anche nella componente Suning: gli uomini nuovi sono Zhu Qing e Xu Tao, i confermati sono Mi Xin e Yang Yang.

LEGAME CON LA TRADIZIONE

Tutti e quattro sono uomini di fiducia dell’azienda madre, cresciuti principalmente nelle divisioni internazionali. L’Inter assume sempre più i connotati di una multinazionale a trazione cinese, con un Consiglio che potrebbe cambiare ancora nel momento in cui si realizzasse l’uscita di Thohir dalla proprietà. A quel punto sarebbero azzerati i legami con l’ultima gestione, mentre resterebbe comunque un’ancora piantata nel terreno della storia recente nerazzurra. Milly Moratti, moglie di Massimo, è stata infatti confermata nel ruolo di advisory board, il comitato consultivo: un ruolo da consigliera, senza potere esecutivo, ma che costituisce una sorta di legame con le tradizioni nerazzurre.

THOHIR SALUTA

Il mondo Inter dovrà ringraziare Erick Thohir per questi 5 anni di regno. Rilevò il club nel momento più duro della gestione Moratti, nel novembre 2013, di fatto mettendolo in sicurezza per poi completare «l’opera» pescando Suning per il definitivo consolidamento e rilancio della società. Da ieri il tycoon indonesiano non è più il presidente dell’Inter né membro del Cda, dove resiste però con due suoi uomini come Isenta Hioe Rudi Seti Laksama. Ma resta ancora proprietario del 31,05 per cento del club. E vengono ricordati anche gli investimenti azzeccati come quelli relativi a Perisic Brozovic, oppure la bravura nel ricondurre Roberto Mancini a Milano, con il quale la squadra ha ripreso a lavorare nella direzione che porta al vertice. Lascia il club dopo averlo «riportato», seppur ormai in modo distaccato, nell’Europa che conta. La sua famosa promessa del 2014 (“La Champions League entro cinque anni”) è stata comunque rispettata.

 

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