Le pagelle di Chievo-Inter: finalmente Perisic, ma a centrocampo si fatica

L’Inter pareggia a Verona contro il Chievo. Risultato deludente e occasione gettata al vento per consolidare il posto in zona Champions. Queste sono le nostre pagelle:

Handanovic 6: un grande intervento su Pellissier, ma non gli riesce il miracolo nel finale. Senza infamia e senza lode.

Vrsaljko 6,5: diligente partita del croato, ordinato in difesa e attivo in fase di spinta. Gli manca però qualità nelle rifiniture.

De Vrij 5,5: partita di grande attenzione per 91 minuti, fin quando non lascia saltare Stepinski troppo facilmente e apre il corridoio che porta Pellissier a siglare l’incredibile pareggio.

Skriniar 6: non servirebbero troppi sforzi per fermare gli avversari gialloblu. Forse una lettura anticipata nell’occasione decisiva, ma la frittata viene combinata da altri.

D’Ambrosio 6: grande primo tempo. Ci mette più puntualità e più precisione di Vrsaljko, sfornando due grandi assist, di cui uno sfruttato da Perisic. Se la cava nella difesa a 3 del finale, ma anche lui pecca di reattività in occasione del pareggio.

Brozovic 5,5: il croato col pallone tra i piedi continua a sbagliare molto poco. Nel secondo tempo cala di condizione e si lascia un po’ travolgere dalla frenesia del Chievo. Deve gestirsi dal punto di vista disciplinare. I cartellini iniziano a diventare troppi.

Joao Mario 6,5: altra partita positiva per il portoghese. Doveva andarsene ad agosto, ma al momento è il centrocampista più in forma. Si lascia trovare libero negli spazi di mezzo, cuce il gioco e attacca anche la porta. Certo, se segnasse con continuità sarebbe un vero lusso.

Nainggolan 5,5: no, non ci siamo. Riproposto da Spalletti, non mostra nulla che non saprebbe fare qualsiasi altro giocatore normale, acquistato con meno enfasi. Finora l’affare lo ha fatto solo chi gli ha clonato gli assegni.

Politano 5,5: prima prova in parabola discendente dopo un periodo di brillantezza. Scompare nel secondo tempo, sia da esterno che da seconda punta accanto a Icardi. Più reattivo nel primo, ma senza essere concreto.

Perisic 7: finalmente il croato suona la carica. Peccato che, accesosi lui, si è spenta l’Inter attorno. Un goal semplice gli fa riacquistare fiducia. Doppi passi, azioni personali, tacchi e attacchi alla profondità. Ora non smetta.

Icardi 6: bello da vedere, come combina, come viene incontro, peccato che sotto porta un paio di riflessi di Sorrentino gli tolgano la gioia del goal. Nell’ultima azione del match si fa vedere sulla fascia destra per crossare. Ma lui dovrebbe stare in area. Spalletti non lo snaturi troppo.

Vecino 5: se non fosse stato per quegli episodi contro Lazio e Tottenham, la sua parabola nell’Inter sarebbe davvero incolore. Dopo un anno e mezzo non si capisce quali siano le sue peculiarità, cosa possa offrire tecnicamente e tatticamente. Retorica della garra charrua e poco altro.

Lautaro Martinez 5,5: a proposito di retorica sudamericana, qui il Toro sembra più un  mansueto bue da mangiatoia, visto che il Natale si avvicina. Magari non è semplice recitare spesso il ruolo del subentrato, ma ogni tanto non sarebbe malvagio provare a imprimere un marchio concreto sulla partita.

Borja Valero 5,5: rispetto agli altri due subentranti, è sembrato più sul pezzo e subito dentro il match. Mezzo punto in meno per il desolante tentativo di simulazione finale.

Allenatore, Spalletti 5: spesso gli si rimproverano le sostituzioni, ma non è di certo colpa sua se chi viene chiamato in causa entra con poco mordente e senza la sufficiente abnegazione. Qualche responsabilità in più per un atteggiamento della squadra ancora troppo nevrotico e poco lucido nei momenti di difficoltà. Sembra mancargli la scintilla. Piattume.

 

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