Un punto nelle prima due giornate del girone di ritorno: non era esattamente questo quello che l’Inter si aspettava in questo inizio di 2019, con i nerazzurri che sono usciti sconfitti da una brutta partita contro il Torino, giocata male da entrambe, che puntavano più a non farsi male piuttosto che a portare a casa il bottino pieno.
Prima il pareggio casalingo contro il Sassuolo, in cui ha rischiato più di perdere che di vincere. Poi la sconfitta la settimana successiva contro un Torino tutt’altro che indomabile. In casa Inter è suonato il campanello d’allarme, considerate soprattutto le prestazioni viste al Meazza e al Grande Torino. Senza dubbio la versione stagionale più brutta dell’Inter, che, ormai non è più un mistero, sta attraversando il momento più complicato e delicato del proprio campionato.
Per necessità, ma anche per virtù, contro il Torino Spalletti sceglie di mandare in campo una formazione con un modulo a specchio rispetto a quello degli avversari, esattamente come successo come nella gara di andata. Vuoi per gli infortuni (Keita e l’acciaccato Politano), vuoi per motivi extracalcio (leggasi caso Perisic), il tecnico ha optato per il 3-5-2, proponendo sulla corsia di sinistra quel Dalbert che lui stesso nella conferenza di vigilia aveva definito come “il più forte di tutti”. Ecco, diciamo subito che il brasiliano ha fatto ben poco per ripagare quell’attestato di stima che Spalletti gli ha voluto regalare.
L’Inter esce dal Grande Torino con zero punti, al termine di una sfida in cui entrambe le formazioni hanno fatto ben poco per vincere: sia ai granata che ai nerazzurri poteva andare bene un pareggio. Alla fine è spuntarla è stato Mazzarri, che riesce ancora una volta a prendersi una bella rivincita contro la sua ex squadra, grazie ad un calcio da fermo sfruttato al meglio da Izzo in cui tutta la difesa interista (Handanovic in primis, ma anche D’Ambrosio) ha fatto una pessima figura.
Tutt’altro che positiva la prova dei nerazzurri, forse distratti da quello che sta succedendo fuori dal campo. La sensazione, comunque, è che lo spogliatoio abbia in qualche mollato il tecnico. E il caso Perisic, con il croato che ha chiesto la cessione (come confermato da Marotta nel prepartita), ne è una prova. Spalletti sembra che sia stato tradito proprio da quei giocatori su cui aveva puntato maggiormente: prima da Nainggolan, voluto fortemente in estate (con sacrificio di Zaniolo annesso), ma che fino a questo momento non ha mantenuto le aspettative (e anche contro il Torino si è visto un Ninja lontano parente rispetto a quello ammirato a Roma). Poi da quel Perisic, che l’allenatore di Certaldo ha sempre fatto giocare, anche quando si vedeva che era fuori condizione e anche svogliato. Il paradosso è proprio questo: a tradire Spalletti sono stati i suoi due pupilli. Ma che nello spogliatoio interista non si stia vivendo un momento idilliaco lo testimonia anche il fatto che altri due giocatori (Candreva e Miranda) abbiano chiesto la cessione.
Siamo a fine gennaio, c’è da risolvere nel migliore dei modi la grana Perisic in questi ultimi quattro giorni di mercato. Dalle parole di Marotta sembra che l’Inter abbia già ricevuto un’offerta importante, anche perchè adesso che è stato rivelato apertamente che il giocatore ha chiesto la cessione, sarebbe difficile recuperare il rapporto nel caso in cui dovesse rimanere. In ogni caso è ancora troppo presto per pensare che la stagione sia finita: c’è un terzo posto da conquistare, considerato che le inseguitrici (Roma e Milan) si sono avvicinate di un passettino. L’Inter deve recuperare energie fisiche e mentali per non mettere in pericolo un obiettivo tutto sommato alla portata.
Fonte foto: screen Sky
This post was last modified on 28 Gennaio 2019 - 08:33