Parlano i numeri e le statistiche che ruotano attorno al centravanti argentino, El Toro non è il nuovo Gabigol. Sono 6 i gol segnati in questa stagione, di cui 2 fondamentali messi a segno con Napoli e Parma. Un solo assist, ma 779 minuti giocati, nettamente superiori alla media del brasiliano, utilizzato pochissimo ai tempi, quando sulla panchina dell’Inter c’era Stefano Pioli.
Con Icardi a secco da troppo tempo ormai, il bellissimo gol messo a segno sabato sera è stato fondamentale per il Toro e per l’Inter. La squadra che fino a poco tempo fa concentrava tutte le idee e attenzioni sul proprio capitano, ora sembra abbia trovato un altro argentino in grado di soddisfare le richieste.
Se riguardiamo la moviola del gol, Nainggolan sceglie personalmente di imbucare in profondità e premiare il movimento di Martinez, preferendolo a quello di Icardi, che si smarca un po’ più sulla destra. Scelta azzeccata dal Ninja, che non vuole la soluzione più scontata, ma quella più concreta. Sì, concreta, perché i movimenti in area di Icardi non si concretizzano, se non con un rigore, da ormai due mesi. Lautaro è giovane, deve crescere ancora, ma sta macinando minuti e gol. Raramente viene utilizzato da Spalletti sin dai primi minuti, ma nella ripresa entra dalla panchina, con grande voglia e continuità.
Arrivato dal Racing Club, fortemente voluto dalla società e dai pilastri che la compongono, tra cui Javier Zanetti e come se non bastasse, il suo ex compagno di squadra, eroe del triplete, Diego Milito. Infatti al Racing, fu proprio Martinez all’esordio, a sostituire El Principe gli ultimi 10′ con i biancocelesti argentini. La domanda ora è, Lautaro deve rimanere all’Inter? O meglio, Lautaro deve aver la possibilità di aiutare l’Inter a tornare alla gloria delle grandi? Tutti i numeri e le prestazioni sembrano dire di sì. La squadra lo cerca, i compagni lo servono e lo appoggiano, primo tra tutti proprio Icardi.
Il rapporto tra i due sembra essere fraterno, sin dal primo giorno. Si temeva una competizione pericolosa tra i due, invece così non è stato. Entrambi argentini con un futuro da scrivere, anche se Mauro una bella fetta se l’è già divorata, tra record battuti, reti segnate e minuti giocati. Lautaro invece ha iniziato a muovere i primi passi della sua carriere, ma li ha mossi nel modo giusto.
Sei gol non sono tanti, ma 2 di questi segnati contro il Napoli di Ancelotti e contro il Parma, nel momento di crisi peggiore per la squadra, forse assumono un peso diverso. Insomma, la grinta non gli manca, i movimenti neppure, così come la tecnica e la fame di gol. El Toro può crescere bene e può farlo affianco ad Maurito, sarà la società a decidere per entrambi, a cui conviene scegliere il meglio per l’Inter, intanto i tifosi li osannano, questa volta con cognizione di causa. Perché ammettiamolo, se l’Inter si trova ora al terzo posto, Lautaro Martinez ne è in buona parte responsabile.
This post was last modified on 11 Febbraio 2019 - 12:03