Beppe Marotta si è presentato all’Inter da subito come un professionista serio, portando alla causa nerazzurra tutte le sue capacità manageriali e le sue conoscenze. Se abbiamo già parlato della sua posizione nelle vicende relative a Nainggolan e Icardi, c’è da analizzare la situazione che lo vede coinvolto maggiormente: il futuro della squadra.
L’ANALISI DI MAROTTA
L’A.D. nerazzurro ha firmato il suo accordo ricevendo delle garanzie: anzitutto, la possibilità di muoversi sul mercato come meglio avesse ritenuto. Tra l’annuale sacrificio di un giocatore top, e la ricerca di giovani che possano diventare futuri campioni (come faceva alla Juve), il mercato dell’estate 2019 sarà ricco di colpi di scena. A proposito dell’allenatore, Marotta ha intenzione di riportare alla luce la trattativa per Conte già tentata dalla proprietà qualche anno fa. Sul fronte giocatori, invece, ha deciso di liberarsi delle “teste calde“. Una fra le garanzie ricevute al momento della firma era quella di poter scegliersi i collaboratori che preferiva, tra cui Pecini, ex Sampdoria ora all’Empoli. Questo talent-scout ha contribuito agli acquisti di Skriniar, Schick e Icardi da parte della Samp, e consigliato a Jardim, ex allenatore del Monaco, di far esordire Mbappè. La sua filosofia di calciomercato rispecchia quella di Marotta, che lo vedrebbe benissimo come alleato per costruire una squadra vincente senza spendere troppo. Pecini ha parlato anche del caso Nainggolan, dicendo di preferire fra due giocatori quello più timido e introverso alla “testa calda”... che fosse un segnale a Marotta e all’Inter tutta? Non è un mistero, infatti, che per lo stesso Marotta la situazione del Ninja sia abbastanza spinosa, e che lui avrebbe bocciato questo trasferimento. Quindi, è probabile che anche il belga lasci l’Inter a fine stagione. In uscita ci sarebbero Perisic (che ha già manifestato la volontà di cambiare aria) e Icardi (la cui situazione è molto più controversa, volendo il giocatore vestire ancora di nerazzurro).
IL MERCATO
Grazie al tesoretto ricavato con le cessioni scomode Marotta vuole regalare al prossimo allenatore nerazzurro una squadra capace di insediare la Juventus per il titolo. Detto che il reparto dove si deve intervenire maggiormente è il centrocampo (Brozovic l’unica conferma), il sogno di mercato resta sempre Paulo Dybala. La Joya sarebbe il regalo che Marotta vuole fare ai nerazzurri, approfittando dello scarso minutaggio concessogli da Allegri quest’anno. Inoltre, i riscatti di Keita e Politano sono questioni di fondamentale importanza: Marotta vede due potenziali enormi in loro. In entrata, inoltre, confermato Godin, si punta a qualche giovane da far crescere: Andersen della Samp, il riacquisto di Radu dal Genoa, Tonali dal Brescia, Agoumé del Sochaux. Ancora, si vorrebbe affiancare a Brozo un nome importante (i centrocampisti di Real e Barça, cercando di cogliere l’occasione migliore). Occhio anche a Milinkovic Savic della Lazio, come Barella del Cagliari, giovani e già pronti per essere titolari in nerazzurro.
LE SCELTE SOCIETARIE
Per riportare la Juve dal settimo posto alla conquista del titolo, oltre calciatori e allenatore, fu importante la società. La famiglia Agnelli è sempre stata vicina alla squadra, alternando severità e complimenti a seconda del momento e della situazione. Questo Marotta lo sa, e infatti ha spesso cercato di parlare con Steven Zhang di questo, invitandolo a prendere esempio. Se il suo aiuto è servito per permettere il reintegro di Icardi, il fatto che non fosse a Milano non ha prodotto che danni. Fosse stato a Milano, la situazione si sarebbe risolta in pochissimo, e probabilmente Icardi avrebbe saltato forse due partite. La scelta di voler affrontare di persona la questione, nonostante la distanza, è stata contestata da Marotta. L’arrivo a Roma di Jindong è stata occasione per poter parlare con il leader di Suning: Marotta vorrebbe responsabilizzare Steven.
IL FUTURO
Riassumendo, Marotta vuole rivoluzionare la rosa, lo staff tecnico e vuole cambiare le abitudini della proprietà. Come faceva ai tempi della Juve, vuole arrivare in ritiro con almeno 10 titolari su 11 e sapendo chi sarà l’allenatore. L’ambiente non si aspetta acquisti in stile Milito-Thiago Motta (annunciati a Marzo, ufficializzati a Maggio), ma tutti i tifosi si chiedono dove sia l’Inter che sta per andare in ritiro. Ci sono ancora tantissimi dubbi su quelle che saranno le tre squadre (giocatori, tecnici e dirigenza) della prossima stagione. La certezza è, ovviamente, Beppe Marotta: lui è l’uomo chiave, chiamato a Milano per rispondere a questi interrogativi. Le sue idee sono ben chiare, e la sua filosofia non sembra incline a modificarsi: se l’Inter vuole vincere deve fidarsi di lui.