A un giorno dal derby d’Italia, Massimo Moratti, ex patron nerazzurro ieri era a Ponte Lambro a presentare il Memorial Facchetti. Intercettato dalla Gazzetta dello Sport ha rilasciato una lunga intervista ripercorrendo la sua storia all’Inter.
“LOTTARE PER VINCERE SCUDETTO E CHAMPIONS”
Divenuto il maggior consigliere di Suning da quando ha ceduto le sue quote, Moratti ammette di non aver mai abbandonato un attimo la sua Inter: “E’ normale sentirne la mancanza, ma la seguo con la solita, grande passione”. Tema caldo della settimana è la sfida di domani contro la Juventus: “Per quanto mi riguarda, la sento più dei derby con il Milan. In assoluto, la Juve resta la rivale numero uno. Sa, con tutto quello che è successo in passato. Nonostante lo scudetto, loro vorranno comunque dimostrare di essere la squadra più forte. Mi aspetto 90’ combattuti e spettacolari, per vincere l’Inter dovrà giocare una grandissima gara“. Innegabile che al momento la differenza tra le due squadre sia abissale, ma Moratti è fiducioso: “Spesso ciò che sembra lontanissimo, se non addirittura impossibile, è invece più vicino di quanto si possa pensare. Vero, loro vincono da tanti anni, ma l’Inter non è così distante. Non manca tanto per raggiungerla. Quando ci sarà un’organizzazione perfetta, questa proprietà farà grandi cose”.
DIRIGENZA E QUESTIONE ICARDI
Un contributo importante per la prossima stagione potrebbe arrivare secondo l’ex patron dai nuovi acquisti in dirigenza: “La presenza di Marotta è fondamentale, il suo arrivo conferma che ci sono ottime basi per costruire un domani importante. Ha una “bella gatta da pelare”, ma il suo compito crea una motivazione particolare. Ricopre un ruolo prestigioso e la carriera parla per lui“. Gatta da pelare che a suo dire poteva essere però gestita in maniera migliore: “Sinceramente, avrei cercato di fare qualcosa di diverso. Mi sembra che se ne sia parlato un po’ troppo. Però le cose sono andate in un certo modo, ormai questo va accettato”.
La stagione però è stata abbastanza soddisfacente: “Forse avrebbero potuto fare qualcosa in più. I problemi che tutti conosciamo hanno certamente rallentato quello che ha in mente la dirigenza, ma ciò che conta è che ora sia tutto risolto. È doveroso guardare al futuro con serenità e, soprattutto, ottimismo“. Per il futuro però si parla di diversi nomi per la panchina: «Non entro nel merito, quella dell’allenatore è una questione che riguarda l’attuale società. Dico solamente questo: Spalletti è un bravissimo allenatore, uno che ha talento“. Qualsiasi sarà l’allenatore però Moratti ha un desiderio per la prossima stagione: “Ho un desiderio, che spero di veder realizzato tra un anno esatto: vederla lottare per vincere lo scudetto e la Champions. So che è molto difficile, ma i sogni sono così. E sono fatti per diventare realtà“.
Un ultima postilla sulla questione stadio: “Abbattere San Siro sarebbe troppo, parliamo di un impianto simbolo del calcio mondiale dove abbiamo trascorso dei periodi meravigliosi e vinto tanto. Era interessante il progetto dell’architetto Boeri, ma sono situazioni che riguardano Inter, Milan e il Comune. Mi auguro che si possa continuare a San Siro, magari rinnovandolo”. Moratti che ci ha sempre abituato a colpi clamorosi ci lascia con un nome che farebbe felice moltissimi tifosi nerazzurri: “Un nome ci sarebbe, ma non vuol dire che ci sia dietro qualcosa. Se fosse possibile, andrei forte su Mbappé. È il mio preferito, oggi nessuno è come lui”.