Transitato all’Inter solo nella stagione 1998/1999, Mikael Silvestre ha ricordato la sua esperienza in nerazzurro ai microfoni di gianlucadimarzio.com. All’epoca ventunenne, ebbe poco spazio per mettersi in mostra, prima di migrare oltremanica in Premier League. Nonostante ciò il francese conserva tuttora ottimi ricordi, legati all’ambiente e ai grandi campioni con cui ha convissuto.
“AVEVO POCO SPAZIO, MA LO ACCETTAVO. RONALDO FORTISSIMO, ANCHE IN CUCINA…”
Dopo un’annata con poche presenze, Silvestre avrebbe voluto restare per ritagliarsi più minuti. Ma non andò così. “Arrivò Lippi e fece prendere Georgatos” dice. “Mi fu riferito che era lui la prima scelta, ma decisi di restare. Poi però si sono presentate Manchester United, Liverpool, Arsenal. Mi dissero che avrei giocato sicuramente e cambiò tutto”. In quegli anni ad Appiano Gentile dettava legge il talento di Ronaldo. Molti giocatori ancora oggi lo ricordano sbalorditi, e Silvestre non è da meno: “Un giocatore pazzesco. Era fortissimo pure in cucina. Ci invitava a casa sua e preparava tutto lui”. Il 1998 fu l’anno della Coppa Uefa, ma Mikael ricorda l’ambiente nella stagione successiva, dove la squadra non riuscì a riconfermarsi: “Cambiavano gli allenatori ma non si riusciva a vincere. I tifosi si arrabbiavano per i risultati, anche perché la rosa era la stessa che aveva vinto la Coppa Uefa l’anno prima. Nemmeno Baggio riuscì ad incidere”. In tal caso una figura molto d’aiuto fu, ovviamente, Massimo Moratti. “Era molto presente” ricorda “aveva rapporti più stretti con gli altri due francesi, Djorkaeff e Cauet. Ma sono riuscito comunque a imparare molto”. Infine una piccola chicca sull’inizio della carriera, che giunse in modo quasi inaspettato. “Ho sempre giocato per divertirmi, non pensavo di fare il calciatore. Poi il Rennes mi offrì di giocare con la primavera a 16 anni, e le cose cambiarono. Alla fine sono arrivato a giocare con Zanetti, Bergamo e Baggio…”.