Numerose le domande rivolte a Spalletti durante la conferenza stampa tenutasi oggi alle 11.30. Prima della partita contro il Napoli, utile per blindare il terzo posto e conquistare la Champions con un giornata di anticipo, il tecnico ha voluto rispondere ai microfoni delle maggiori emittenti stampa. Di seguito, le domande rivolte a Luciano Spalletti da Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Sky, Mediaset, Il Giornale…
Mister come affronterà la gara di domani? Andrà a Napoli cercando di fare risultato prudentemente o giocherà solo per la vittoria?
Andremo a Napoli a cercare di vincerla, senza troppi rischi. Non è come la Lazio l’anno scorso. È una partita importantissima e dobbiamo arrivarci nel modo giusto, avendo lavorato bene in settimana. La differenza la fa il come ci si comporta all’interno delle intenzioni che hai.
Dopo il caos Juve, quali sono le sue riflessioni sul lavoro dell’allenatore? E paragone si sente di fare fra lei, Conte, Allegri…
Il lavoro è complicato, è un ruolo importante, bello, difficile, in base alla scelta che si fa sul come esserlo. Se si vuole parlare di allenatori si deve parlare solo di Ancelotti, che è un maestro del nostro mestiere e una persona che stimo. Uno dei più bravi e più grandi nel nostro calcio. Penso a lui, a come allena e a come fa giocare le sue squadre
Nell’ultima partita Icardi è stato fischiato quasi da tutto lo stadio. Secondo lei resterà? Che consigli si sente di dare ad giovane che si trova in questa situazione?
Io do valore a ciò che si dice, io credo che sia un buon ragazzo e un grande calciatore. Se lui parla così, a due settimane dalla fine, c’è da prendere in considerazione quello che dice. La mia valutazione va dalla sua parte.
Sono uscite le liste dei pre-convocati per la Copa America, e ci sono sia Icardi che Lautaro Martinez. Come valuta Lautaro e la sua crescita?
Mi aspettavo questa convocazione perché ogni volta che ho sentito parlare di questo calciatore ho sempre sentito che potesse essere convocato, e con un ruolo importante. Dico che fare una prima stagione in un club come l’Inter da forza, convinzione, conoscenza, che aiutano i calciatori. Lui è arrivato forte, ma ora è molto più forte, soprattutto dal punto di vista caratteriale. È il suo carattere che lo fa essere giocatore da grandi club, che gli fa esprimere il massimo potenziale a livello calcistico. Non si limitare da un un avversario, o un contesto particolare.
Ormai due anni fa è arrivato sulla panchina dell’Inter. In cosa è più migliorata l’Inter? Aver praticamente raggiunto la seconda Champions cosa significa, con i paletti del settlement agreement?
Non siamo stati bravissimi nel ribaltare quello che era il modo di stare in campo, perché abbiamo lasciato risultati e punti lungo il percorso. Più lo scorso anno che questo, ma non siamo migliorati al massimo. Siamo comunque cresciuti, migliorati correttamente, e i risultati si sono visti. “Il massetto è stato fatto” ora bisogna poggiarci sopra cose buone. Sul settlement agreement dico che noi abbiamo fatto bene nel presente per un futuro ancora migliore. Ora è chiaro che c’è da risalire sul pullman della Champions, da portarci dietro i milioni di interisti che se lo meritano. Vanno portati nella competizione più bella del mondo
Lo scorso anno 19 punti dal Napoli, quest’anno 10. Si poteva far meglio?
Mi resta difficile dirlo, non voglio portare esempi. Io so che abbiamo lavorato bene, dato il massimo tutti, sia staff che calciatori. Tutto torna al carattere. Dipende dal carattere che uno ha dare il massimo in campo e fuori, senza pensare a chi hai davanti. Sennò, se sei diverso, devi giustificarti davanti agli altri per il tuo non essere sempre uguali.
Lo scorso anno quarti, questo si può addirittura arrivare terzi. Questo quanto significa a livello d’orgoglio personale?
Sono discorsi da fare dopo, a campionato concluso. Ora non ci sposta di un millimetro. Dobbiamo restare concentrati e cercare di fare il massimo del nostro lavoro. Per me è fondamentale essere in questa partita qui, con la squadra per essere e dare il massimo.
Quanto pesa la tessera Spalletti nel domino allenatori?
L’ho detto prima. Parlo solo di Ancelotti, mi interessa lui e ho la testa alla partita che giocheremo contro la sua squadra
Quest’anno l’inter non ha potuto giocare con elementi importanti alcune delle partite fondamentali. Mi viene in mente la gara contro l’Eintracht. Una Inter al top avrebbe potuto arrivare a risultati migliori? Anche in Coppa Italia, dopo aver visto trionfare la Lazio, torna al pensiero alla notte del 31 gennaio?
È chiaro che tutti passiamo momenti di difficoltà durante l’anno, forti e meno forti. Arrivare ad una prestazione importante dopo vittorie o sconfitte di fila è diverso. Non è solo una partita ad essere coinvolta ma l’intero pacchetto di gare di un periodo, che si riflette di partita in partita. Li abbiamo sopportati bene, anche uscendo dalle Coppe, e la cosa fa male e dispiace. Ma questo può succedere e la Lazio negli ultimi anni è stata spesso davanti all’Inter e bisogna dimostrare di essere oltre il loro livello. Ci pesa essere usciti dalle coppe, con gare che si potevano portare a casa. Non siamo mai usciti da una competizione dimostrando di essere molto distanti dai nostri avversari. Sono stati particolari isolati gestiti male a farci perdere quelle partite.
Nell’ultima partita lei ha salutato Icardi quando è uscito, a testa bassa sentendo i fischi. In queste settimane siete mai tornati sul discorso della fascia di capitano?
No, è un discorso difficile da fare e vorrebbe dire tornare sulle nostre supposizioni e divergenze. Icardi si allena bene, è a disposizione, e fa ciò che compete ad un calciatore del suo livello