Ieri sera è stata una partita incredibile. Infinita, pazza, come l’Inter, che fino all’ultimo respiro è rimasta agganciata al sogno Champions. Per il secondo anno consecutivo i nerazzurri insieme ad Atalanta, storica, Napoli e Juventus, affronteranno l’Europa dei grandi. Ieri contro un grande Empoli, non sono serviti solo i gol, ma anche tanto sacrificio.
Handanovic da grande capitano a salvatore, D’Ambrosio pronto a sacrificarsi sempre
Due nomi non ha caso ieri hanno segnato i gol decisivi, due innesti del mercato estivo. Il primo Keita, il secondo Radja Nainggolan, che più di tutti era stato chiamato a fare la differenza. Dopo tante critiche, il gol che porta l’Inter in Champions l’ha segnato proprio lui, giocando anche un’ottima partita. Non basta solo questo all’Inter. Dopo aver trascorso una seconda parte di stagione travagliata, difficile e piena di ostacoli, giocarsi la qualificazione all’ultima partita contro l’unica squadra che doveva ancora salvarsi, avrebbe avuto bisogno di altro. Bandiere, leader silenziosi, potete chiamarli come volete, Samir Handanovic e Danilo D’Ambrosio hanno portato l’Inter in Champions senza segnare nessun gol, ma con grande sacrificio.
Due splendide difficilissime parate da parte del capitano dell’Inter, la prima su Caputo, la seconda in uscita su Farias, concludendo con il miracolo su Ucan al 92′. All’89′ però è arrivata un’altra “parata” miracolosa, questa volta da parte di D’ambrosio, che alza il pallone contro la traversa spizzando fuori dalla porta, palla che arriverà immediatamente tra le braccia di Handanovic. Come l’anno scorso, in cui segnò l’1-1 all’Olimpico, quest’anno senza gol, ma con un grande salvataggio D’ambrosio ha tenuto viva l’Inter.
Non bastano grandi nomi, servono grandi uomini
Nella serata più difficile per l’Inter è servito tutto. Non solo coloro che sono stati chiamati a fare la differenza, nel corso di un solo anno, ma anche coloro che questa maglia la indossano da tanto tempo. Si perché Danilo e Samir sono sempre stati parte fondamentale di questa squadra. Handanovic sempre pronto a difendere i suoi pali, da grande portiere quale è, ora lo fa da capitano, ieri più che mai.
Danilone invece ha ricevuto tante, troppe critiche sempre. Hanno sempre voluto trovare qualcuno che sostituisse il suo lavoro come terzino destro, lui, non ha mai detto nulla. Ha sempre lavorato, per migliorare, per crescere e fare il suo dovere e alla fine, in panchina ci sono sempre rimasti gli altri. Nel match di ieri l’ulteriore conferma di quanto, il sacrificio paghi. L’Inter necessita di rinforzi, ma ha già il vantaggio di possedere quegli uomini, forse non di grande talento, ma di grande cuore e forza. I leader silenziosi forse sono quelli che trascinano una squadra all’obiettivo, insieme al talento degli altri. E se per Icardi ieri sera ci sono stati fischi, per questi due grandi uomini solo applausi.