ESCLUSIVA, Pistocchi: “Bene Conte, ma a Spalletti bisognerebbe fare un monumento. Futuro Icardi? Se Sarri va alla Juve…”

Maurizio Pistocchi, storico giornalista e opinionista sportivo, da sempre vicino alle cose di “Casa Inter”, ci ha parlato in esclusiva della situazione nerazzurra, fra passato, presente e futuro. Una piacevolissima chiacchierata di quasi un’ora con una persona che conosce profondamente il calcio, italiano e estero. Ecco il sunto dell’intervista rilasciata a noi di SpazioInter.

CONTE È UN GRANDE ITALIANISTA, SPALLETTI? MERITEREBBE UNA STATUA

Allora Maurizio, cosa ne pensi dell’arrivo di Conte all’Inter? Dicci la tua opinione.

Storicamente gli ‘scambi’ tra Inter e Juve, o comunque i trasferimenti, hanno portato più fortune ai bianconeri che ai nerazzurri. Mi viene in mente ad esempio lo scambio Boninsegna-Anastasi, oppure l’approdo di Lippi alla corte di Moratti. Certo, questo Conte è più completo di quel Lippi, ha maturato anche altre esperienze importanti e, al Chelsea, vincenti. Lippi ad esempio spinse subito per le cessioni di Simeone, Pagliuca e Baggio, non certo un lasciapassare per il cuore del tifo nerazzurro”.

“Conte è un grande italianista, un perfetto rappresentante del calcio italiano. Predilige la difesa a 3 ed un gioco fisico e ben definito, “meccanico” oserei dire. Differente ad esempio da Sarri, che è più “esterofilo” simile a Guardiola. Tuttavia è un grande allenatore, sa leggere e correggere le partita a gara in corso. Non è uno sprovveduto. L’unica mia perplessità riguarda la gestione dei campioni. A certi livelli, i top player sono come delle piccole aziende e vanno trattati come tali, con un certo riguardo, non vanno snaturati. Vanno lasciati liberi di esprimere il loro gioco, senza offuscarne la personalità. Se giochi senza divertirti e senza far divertire, alla lunga la paghi. Conte non deve pretendere cieca obbedienza, dei soldatini. Specie dai calciatori più estrosi. Ecco, questa potrebbe essere la sua vera pecca. Vi ricordo che Antonio fu ad un passo dal Real Madrid lo scorso dicembre, ma all’improvviso saltò tutto. Come mai? Perché Sergio Ramos e gli altri senatori dei blancos, su consiglio di gente che era stata allenata da Conte, come Diego Costa o Courtois, aveva fatto muro e imposto a Florentino Perez di cambiare idea”.

E invece di Spalletti che mi dici? Che colpe ha avuto durante la stagione per meritarsi un esonero tanto “secco”?

“Ritengo che il lavoro di Spalletti all’Inter sia comunque stato molto positivo. Non dimentichiamo che i nerazzurri non arrivavano a giocarsi la Champions da diversi anni e lui, nonostante molte difficoltà tecniche e ambientali, è riuscito a riportare l’Inter fra i top club d’Europa. E per due anni consecutivi. La nuova società pero ha, giustamente, fame di vittorie e certamente Conte li ha affascinati. Uno che ha vinto in Italia, in Premier e ha fatto ottime cose con una nazionale tutto sommato mediocre, attrae sicuramente un club che punta a tornare in alto in tempi rapidi. Spalletti ha il grande merito di aver ridato un gioco all’Inter, come dimostra il grande possesso palla nelle partite di questa stagione. Certo, poi mancavano gli sbocchi giusti in attacco, ma quello non era certo imputabile al tecnico, ma a povertà tecnica della rosa. E poi vogliamo parlare di Brozovic? Solo per quello Luciano meriterebbe una statua da parte dell’Inter e dei suoi tifosi. Ha preso un giocatore vuoto, spento e malvoluto da tutti, già pronto alla cessione al Siviglia, e lo ha fatto rinascere. Grazie a lui ora Brozo è uno dei migliori centrocampisti in quel ruolo, un valore aggiunto per l’Inter. Che, tra l’altro, con accanto un giocatore di qualità simili alle sue può migliorare ancora. 6o milioni di clausola, attualmente, sono anche pochi per lui”.

“Per quanto riguarda l’esonero si, il comunicato ufficiale è stato piuttosto secco, molto “juventino” se vogliamo. Tuttavia ci ha poi fortunatamente pensato il giovane presidente, Steven Zhang, a mitigare le cose con un post molto toccante e personale. Meno male, altrimenti sarebbe stata una situazione piuttosto sconveniente”.

INGAGGIO DI STELLINI EVITABILE, CONTE ORA NON AVRÀ LA “BOLLA” JUVE

Come pensi reagiranno i tifosi all’arrivo di una ex bandiera juventina? Cosa pensi del comunicato della Curva a tal proposito?

“Giusto ieri ho incontrato per caso Massimo Moratti e ci ho fatto una bella chiacchierata. Ovviamente Moratti è un personaggio straordinario, un presidente tifoso di un calcio che ormai non c’è più. Una persona che ha fatto enormi sacrifici economici, in un periodo non semplice per il calcio italiano, puramente per amore. Tuttavia come mi ha detto lui ieri, i tifosi interisti non sono come tutti gli altri, hanno una visione diversa del calcio. Sono un po’ lunatici se vogliamo. Ma anche straordinariamente appassionati e generosi. Non dimentichiamo che l’Inter ha fatto registrare picchi di tifo impressionanti in questa stagione, la quinta tifoseria più presente d’Europa. Numeri da capogiro”.

“Tuttavia fatico a trovare un’interista che sia veramente felice dell’arrivo di Conte. Il suo passato nel cuore di molti pesa. A mio modo di vedere Antonio ha fatto un errore evitabilissimo: ingaggiare Stellini come vice dopo le note vicende riguardanti il calcio scommesse. Si sarebbe potuto benissimo cercare qualcun altro. Credo sia un grande errore dal punto di vista umano, può creare problemi sulla valutazione dei tifosi sull”uomo Conte, più che sull’allenatore.

“Comunque l’importante per Conte sarà partire con il piede giusto, dimostrando grande attaccamento alla causa, cosa in cui non dubito assolutamente. È il tipo di persona che ci mette l’anima ed è un professionista: sarà il primo tifoso nerazzurro, come lo sarebbe stato se fosse andato in un’altra società. Ovviamente bisognerà iniziare la stagione con il piede giusto, altrimenti saranno guai, altrimenti al primo passo uscirà tutto. Anche perché adesso che è a Milano, la “bolla di protezione mediatica” che garantivano la Juventus e la Nazionale è esplosa. Quindi, alle prime magagne, la stampa italiana in primis lo aspetterà al varco, senza pietà”.

“Reputo eccessivo il comunicato della Curva, soprattutto per i modi. Anche perché, specie dopo i fatti violenti di Inter Napoli o altri episodi del passato, vedere certi soggetti fare la morale a senso unico è quantomeno curioso. Tuttavia come ho già detto, condivido la presa di posizione sull’ingaggio di certi membri dello staff”. 

LUKAKU-DZEKO ATTACCO FORMIDABILE. MA OCCHIO A DYBALA-ICARDI…

Parliamo di mercato: chi credi che arriverà in nerazzurro? E invece chi compreresti se fossi tu a decidere per l’Inter?

“Credo che il nuovo allenatore giocherà con il 3-5-2. La difesa dietro è ben messa, con Skriniar, De Vrij e Godin. A destra credo arriverà Danilo, non Moses, pare quasi certo. A sinistra Asamoah a tutta fascia mentre al centro i tre saranno Brozovic, Nainggolan e Barella, che mi dicono sia già nerazzurro. Sempre che non arrivi qualcuno tra Verratti, Rakitic o Modric per fare il salto di qualità. In avanti si potrebbe pensare a Dzeko-Lautaro o Dzeko-Lukaku. Non dimentichiamo che Dzeko al Werder giocava da seconda punta per Grafite. Un attacco composto da lui e da Lukaku credo potrebbe essere devastante, molto più di quanto possano sospettare i tifosi che mugugnano. A meno che non si piazzi il colpo Chiesa, allora cambierebbe tutto. Tuttavia io credo che l’importante sia avere 11 giocatori di livello come rincalzo per i titolari. Uno per ruolo che sia in grado, per qualsiasi evenienza, di sostituire chi gli sta davanti. Ragazzi giovani e di prospettiva, di 20-22 anni, in grado di far fare il salto di qualità alla rosa. Già a ottobre io parlando con Ausilio ho fatto i nomi di Bennacer e Traorè dell’Empoli, ragazzi che vedrei benissimo come riserve di Brozovic e Nainggolan”.

“Gli innesti fra i titolari possono essere limitati se si eliminano “i rami secchi” tra le riserve e li si sostituisce con innesti importanti e di qualità. Perché la mancanza vera dell’Inter quarta stagione è stata la qualità, la capacità di finalizzare la gran mole di gioco e possesso palla. È mancata, soprattutto con le medio-piccole, la capacità di far saltare il banco, di aprire la difesa avversaria. E questo, alla lunga, si paga nel corso di una stagione.Prima di tutto occorre rinforzare l’organico, l’insieme della rosa. Non solo la formazione titolare”.

Secondo te Perisic è recuperabile? Conte come potrebbe usarlo?

“Devo essere sincero, a me Perisic non è mai piaciuto molto. Sa fare diverse cose ma non eccelle veramente in nessuna, perlomeno nessuna che lo faccia risultare veramente decisivo. Senza contare che è anche molto discontinuo. Sicuramente non sarà utilizzato come esterno a tutta fascia nel 3-5-2. L’unica posizione in cui sarei curioso di vederlo è seconda punta in attacco. Bravo com’è di testa e negli scambi stretti, potrebbe rivelarsi un’arma segreta importante”. 

Dove pensi si andrà a parare con il Caso Icardi?

“Penso che il problema di Icardi sia stato con lo spogliatoio e sia stato piuttosto grave. Altrimenti la società non avrebbe preso un provvedimento tanto eclatante a metà stagione. Dubito centrasse qualcosa Spalletti, anche se non è mai stato il suo calciatore ideale. Luciano predilige attaccanti moderni, come Dzeko. Gente che gira attorno all’area, si muove molto e crea tanto anche per i compagni. Icardi, a prescindere dalla mole enorme di goal fatti, non è un attaccante moderno, non fa mai un movimento. È solo un animale da area di rigore. Non che non ci abbia provato, si è anche impegnato. Semplicemente non è quel tipo di giocatore, punto. Io, sinceramente, se ci fosse l’occasione di uno scambio con Dybala la coglierei al volo. Sarebbe vantaggioso per tutte le parti in causa. Entrambe le squadre farebbero una plusvalenza importante e aggiungerebbero un tassello fondamentale e che non hanno in rosa. Con Dzeko e Conte Dybala farebbe sfracelli. Inoltre non sottovalutiamo che Sarri, in orbita Juve come prossimo tecnico, è un grande estimatore di Mauro, sin dai tempi del Napoli. Ricordo che mi disse personalmente, quando ci fu la trattativa tra Inter e partenopei per portare Icardi all’ombra del Vesuvio, “Con me Icardi farebbe 40 goal a stagione”. Quindi non sottovalutiamo ancora del tutto questa ipotesi. Se Sarri va alla Juve, l’affare si può ancora fare”.

Pensi davvero che Skriniar sia uno dei migliori difensori al mondo? Alcuni lo definiscono “Mister 100 milioni”

Le valutazioni oggi, specie da parte della stampa, vengono date molto alla leggera. Skriniar è molto forte, ma deve migliorare ancora molto. Un grande difensore, secondo me, deve essere bravo sia in fase offensiva che difensiva. Ecco perché reputo che il migliore in circolazione sia ancora Sergio Ramos. Grande personalità, tecnica e tanti goal importanti, Non a caso senza la sua leadership negli ultimi due anni in Champions sono arrivate le imbarcate contro Juventus e Ajax. Poi anche Van Dijk lo reputo superiore a Skriniar. O anche Koulibaly, che a me piace anche perché è un calciatore molto corretto. E poi c’è De Ligt, per cui stravedo da anni. Non ho mai visto un difensore di 19 anni giocare con tante personalità e talento. Diventerà uno dei top della storia. Skriniar è forte si, ma deve ancora migliorare tanto per arrivare a certi livelli. La stampa ha molto potere nel dare valutazioni o toglierle, ma si tratta della stessa stampa che voleva far passare Sarri per perdente fino a poco fa e ora lo osanna. La stessa stampa che premia Allegri come migliore allenatore del mondo un mese dopo che Sarri ha vinto la panchina d’oro e uno prima che Zidane alzi la terza Champions di fila del Real Madrid… insomma, non sorprendiamoci troppo di queste sparate!”

Che voto dai alla stagione nerazzurra?

“Potrei andare contro corrente ma secondo me è da 7,5. Sarebbe potuta essere da 8,5, ma alcune gravi disattenzioni ed errori quasi dilettanteschi dei singoli hanno pesato troppo. Bisogna anzitutto capire che Spalletti ha dato un gioco a questa squadra, nonostante gli evidenti limiti tecnici in alcuni reparti. In alcune partite decisive ci sono stati cali di concentrazione inattesi, come ad esempio con i PSV o il Napoli al ritorno. Asamoah ha commesso due disattenzioni incredibili, decretando il goal avversario e, nel primo caso, l’eliminazione dalla Champions. In un girone, non dimentichiamolo, di ferro. In Europa League, senza contare le varie defezioni della rosa, invece ci hanno pensato Brozovic con un rigore sbagliato e De Vrij con uno svarione difensivo a fare la frittata. I risultati sono mancati anche e soprattutto per gravi errori dei singoli, per mancanza di lucidità. Tuttavia promuovo l’Inter per i miglioramenti che si sono visti nonostante le grandi problematiche affrontate, anche di spogliatoio, lungo l’anno”. 

Fonte immagine in evidenza: Screen Youtube

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