Antonio Conte è un allenatore particolare, con una morale d’acciaio e con una filosofia d’allenamento rigidissima. Regole, nel numero che lui ritiene opportuno, e zero eccezioni. Fin’ora, dovunque sia andato, chi si è affidato a lui ha avuto risultati garantiti. La mentalità calcistica di Conte comprende ben 5 punti cardine: allenamenti, motivazioni, tattica, alimentazione, tradizione.
ALLENAMENTI, GRUPPO E MOTIVAZIONI
Antonio Conte, un nome e una garanzia. Tre scudetti consecutivi con la Juventus, ma anche una mirabolante promozione con il Bari prima della chiamata bianconera, un Europeo che ci ha visti seri protagonisti, e la Premier League vinta alla stagione d’esordio. Conte non fa eccezioni, chi lo segue verrà premiato. Questa è la speranza nerazzurra, con l’Inter in trepidante attesa che Antonio inizi a portare alla Pinetina il suo modo di allenare. Nel video di presentazione ufficiale con il club nerazzurro, l’allenatore dice: «Perché proprio io? Perché condividiamo la stessa ambizione, il coraggio, la fame e la determinazione. Ora tocca a me, ci sono Inter».
Per il secondo anno consecutivo l’Inter ha ottenuto una qualificazione in Champions rocambolesca, dovendo dare il tutto per tutto nell’ultima gara del campionato. Obiettivo raggiunto, ma squadra spaccata, con dissidi interni fortissimi, e sotto-trame da serie TV. Risultato: fuori da tutte e tre le Coppe, e sempre per colpa nostra, e addio al salto di qualità in campionato. Conte è chiamato a dare la scossa: la prima cosa che conta è il gruppo. O si è con Conte, o si è contro di lui. E allora sarà tribuna e poi cessione. «Chi pensa con l’io può restare a casa», ha detto parlando della sua Italia, nel 2014. Motivo in più perché si crede che l’Icardi del girone di ritorno non farà mai parte del progetto “Contiano”.
Conte dice che vincere aiuti a vincere, lo disse nei vari Club e in maglia Azzurra: non si accontenta, esige e pretende. Chi si affida a lui sa che dovrà alzare l’asticella, sudare molto di più, ma sa anche che i risultati sono davvero dietro l’angolo. «Dopo una sessione di allenamenti con Conte come allenatore non sei stanco… sei morto», ha detto una volta Chiellini. Appiano Gentile sarà una roccaforte come ai tempi di Mourinho, non saranno ammessi errori, ritardi, o cali di concentrazione. Ogni allenamento sarà come una finale di Champions: schemi, calci piazzati, azioni, da provare e riprovare, fino alla perfezione, ma anche attenzione alla condizione fisica.
Il calcio di Conte è offensivo, propositivo, asfissiante. Imporre il proprio gioco è una condizione imprescindibile per l’allenatore salentino. I colori, la maglia, sono uno stimolo costante a far meglio. Lo disse alla Juve, ma anche quando fece risorgere l’animo azzurro in Nazionale. Con San Siro, sponda nerazzurra, primo stadio per supporto in Italia ci sono almeno 65mila motivazioni in più.
DIETE E SOCIAL, IL METODO-CONTE ESCE ANCHE DAL CAMPO
La filosofia di Antonio Conte esula i canoni dell’allenatore vecchio stampo, e abbraccia la squadra a 360°. Si parte dalla dieta, con l’allenatore che avrà il controllo totale dei menù durante gli allenamenti e i ritiri. Stile di vita, e alimentazione, sono per Conte come i chilometri in allenamento, o gli schemi provati: imprescindibili. Al Chelsea ci fu una vera rivoluzione quando Antonio proibì pizza, bevande zuccherate e ketchup. Rivoluzione anche in Italia, dove prima delle partite si mangerà solo pollo, insalata e un pezzetto di crostata.
Lo stile di vita passa anche dai social. Dopo la bufera mediatica che ha sconvolto la squadra durante la seconda parte della stagione, Conte porrà il veto. Come in Nazionale, nessuna distrazione, da un giochino a un tweet: cellulari banditi, soprattutto il giorno prima della partita. Una regola in più, nell’Inter del Sergente Conte.