I frutti del lavoro di Ausilio: raggiunti 40 milioni di plusvalenze

Piero Ausilio ha da sempre risposto alle dure critiche ricevute più con il suo lavoro che a parole; anche quest’anno il dirigente ha svolto un ottimo lavoro, portando 40 milioni di plusvalenze alle casse nerazzurre. La Gazzetta dello Sport ha oggi illustrato dettagliatamente l’attività del direttore sportivo.

Ausilio, 40 milioni di plusvalenze senza vendere nessun big

La società gli ha chiesto 40 milioni, e Ausilio è riuscito a mettere insieme 40 milioni. Il dirigente non ha dovuto neanche rinunciare ad un big, in quanto la cifra è stata raggiunta esclusivamente grazie alle cessioni dei giovani.

Soltanto i trasferimenti di Pinamonti e Vanheusdeninfatti, hanno portato 30 milioni nelle casse nerazzurre; il primo l’anno prossimo giocherà nel Genoa, che lo ha acquistato per 18 milioni, il secondo nello Standard Liegi, che ha valutato il giovane per 12 milioni.

Altri 10 milioni, poi, sono stati incassati con gli addii di Sala e Adorante; i giovani sono stati inseriti in due trattative di mercato: il primo in quella che condurrà Sensi a Milano, il secondo quella che ha portato all’acquisto del portiere Brazao. 

Ma non è finita; i trasferimenti del difensore Rizzo al Genoa, forse del centrocampista Gavioli (altrettanto, sempre in rossoblù), e di  Burgio (Atalanta) e Merola (Bologna), infatti, comporteranno altri ottimi ricavi per i nerazzurri.

Plusvalenze, la loro importanza anche dopo l’uscita dal settlement agreement

È La Gazzetta dello Sport a spiegare perfettamente l’importanza del lavoro di Ausilio; considerando che l’Inter è uscita dal settlement agreement lo scorso maggio, infatti, la necessità delle plusvalenze potrebbe facilmente sfuggire.

Al contrario, i 40 milioni che l’Inter è riuscita ad incassare ancor prima dell’inizio del calciomercato sono fondamentali. Il Fair Play finanziario, infatti, impone ai nerazzurri un passivo massimo di 30 milioni negli ultimi 3 anni.

Per non rischiare di tornare nella lista dei “cattivi” della UEFA, insomma, le spese non possano superare i ricavi di più di 30 milioni; e il tesoretto accumulato dal dirigente consentirebbe ai nerazzurri di sistemare perfettamente i bilanci.

Il direttore sportivo nerazzurro, dunque, dovrà compiere uno dei suoi capolavori anche il prossimo anno; anche se forse il suo lavoro diventerà leggermente più semplice. Il fatturato del Club è ormai in crescita, e, se riuscirà a bilanciare, attraverso alcune cessioni, gli investimenti di questo imminente calciomercato, per l’Inter sarà molto più semplice rientrare nei parametri del Fair Play finanziario.

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