Barella: “Conte mi ha fatto sentire importante. Obiettivo? Vincere”

Nicolò Barella torna a parlare da neo giocatore nerazzurro, questa volta ai microfoni di Il Corriere dello Sport. Il centrocampista ha affrontato diversi temi, tra i quali non poteva mancare un commento sul derby d’Italia odierno.

BARELLA: “DISSI NO A NAPOLI E ROMA, VOLEVO SOLO L’INTER. JUVE, VOGLIAMO TENERE IL PASSO”

La chiacchierata con il quotidiano romano parte dall’analisi di questi primi giorni trascorsi agli ordini di Antonio Conte: “La preparazione è dura e ammetto che all’inizio è stato un po’ difficile tenere i ritmi di Conte. Insieme a quelli di Zeman e ai suoi famosi gradoni sono gli allenamenti più duri mai fatti in carriera. Qui si corre anche con la palla, non solo a secco. E più in generale il ritmo è sempre alto“.

Su Conte: Lui è maniacale in tutto. E’ uno che non lascia niente al caso. Quando mi chiamava al telefono non mi diceva niente di particolare, ma grazie a quelle chiamate mi sono sentito importante: sapere che uno dei migliori allenatori al mondo ti stima e ti vuole è stato gratificante”. 

Nicolò aggiunge un piccolo retroscena sulla trattativa, poi saltata, che lo avrebbe portato alla Roma: “C’è stata una trattativa tra il Cagliari e la Roma e il presidente Giulini ha detto che era d’accordo con i giallorossi, ma io avevo parlato chiaro con lui e gli avevo detto che, se non fosse riuscito a trovare un’intesa con l’Inter, sarei restato a Cagliari. Non dovevo mica scappare da casa mia: non ci sarebbe stato nessun problema a rimanere. Io ero tranquillissimo e non avevo nessuna fretta. Per fortuna alla fine le due società hanno firmato”.

Cagliari, un addio o un arrivederci? Non so. Nel calcio e nella vita può succedere di tutto. Io lascio le porte aperte”.

Sull’incontro con Giulini post-firma: Un po’ strano perché io sono di Cagliari e lui per 5 anni è stato il mio presidente, ma quella sera tutti e due eravamo felici. Ci siamo fatti un grande in bocca al lupo e spero che anche il prossimo anno la mia ex squadra riesca a raggiungere tutti i suoi obiettivi”.

Sui bei messaggi ricevuti: “Ce ne sono stati tanti, ma c’è stato anche qualche messaggio che mi aspettavo e che non è arrivato. Da chi però non lo dico. I più belli invece sono stati quelli di Conti, Deiola e Ceppitelli”.

Barella commenta così la possibilità, qualora dovessero scattare tutti i bonus, di diventare il giocatore più pagato della storia del club: “In passato ci sono stati dei calciatori che in proporzione valevano più di me adesso, ma allora le valutazioni erano più basse. Pensate 20 anni fa a Vieri… Per me comunque il prezzo che è stato pagato per il mio cartellino è uno stimolo per fare sempre meglio”.

Ma per Barella cosa vuol dire essere all’Inter? “A Cagliari ho fatto talmente tanto bene da conquistare la Nazionale ed esserci riuscito con la maglia della mia città è stato un onore. Ora però inizia un nuovo capitolo della mia vita sportiva: l’Inter mi ha convinto con un progetto serio e ambizioso come sono io. E’ sempre stata la mia prima scelta e la ritengo la società ideale dove lavorare e crescere”.

L’ex Cagliari svela anche i propri obiettivi per la prossima stagione: Conte è un vincente e tutti vogliamo vincere. La logica dice che bisogna migliorare il piazzamento della stagione scorsa, ma quando hai un allenatore come lui, l’obiettivo è vincere. La Juve? E’ una grande squadra e ha un organico importante, ma anche per loro non sarà tutto facile perché hanno un nuovo tecnico che porterà idee diverse rispetto al passato. Noi terremo il loro passo“. 

Sul progetto di costruire un’Inter italiana: “Queste sono scelte della società e non entro nel merito, ma per il gruppo avere più italiani è meglio. Finora siamo arrivati Stefano (Sensi, ndr) e io, ma ci sono pure Politano, “Gaglia”, Ranocchia, D’Ambrosio… Mi hanno dato una bella mano ad inserirmi”

Sul proprio idolo Dejan Stankovic: “Perché ho sempre cercato di interpretare il ruolo come lui, ovvero in campo non esistono amichevoli e si va a 100 all’ora, senza risparmiarsi mai. Stankovic poi aggiungeva a queste caratteristiche anche un gran tiro da fuori, un qualcosa che gli ho sempre invidiato”.

Sul prossimo step: “Riuscire a fare ancora più gol perché lo scorso anno ho firmato solo una rete, ma ho colpito 5 pali. Un po’ sfortunato lo sono stato. Spero di dare una mano all’Inter non solo con la corsa, ma anche con i gol“.

Epilogo dedicato all’amico Radja Nainggolan: Con Radja condividiamo il procuratore (Alessandro Beltrami, ndr) ma è anche un amico. E poi siamo della stessa città perché è cagliaritano adottato e lì ci siamo frequentati. Gli voglio bene”.

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