Diego Godin, nuovo difensore dell’Inter arrivato a parametro zero, si racconta in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Il difensore uruguayano svela quali siano i suoi obiettivi, passando dal colmare il gap con la Juve al sogno Champions. Dalle risposte emerge il fatto che sia un vero e proprio leader dello spogliatoio, l’uomo ideale per la squadra di Antonio Conte.
VITTORIE, LEADERSHIP E CONCRETEZZA
In molti si chiedono come sia possibile che da un paese relativamente poco vasto, come quello dell’Uruguay, possano venire fuori così tanti talenti. La risposta è molto semplice: è un fattore culturale. La gente lì non è tranquilla e la povertà ha un tasso altissimo. Il calcio è una delle poche vie di fuga per le famiglie, una speranza nel buio totale. Ed ecco allora che in giro per le strade si trovano tantissimi ragazzi che inseguono un pallone, con qualsiasi condizione climatica. E a qualsiasi latitudine.
“Per lottare contro la Juventus non serve solo vincere gli scontri diretti ma far bene in ogni partita. Solo così si potrà veramente ridurre il gap. Ho scelto l’Inter perché credo fortemente nel progetto e si sono fatti vivi per primi, con più decisione rispetto agli altri club. Anche se un anno fa c’era stata anche la stessa Juventus che mi aveva formulato un’offerta. Poi anche le due squadre di Manchester, ma avevo ancora un contratto con l’Atletico. Stavolta ero in scadenza e nessuna squadra, comunque, mi aveva mai convinto come l’Inter.”
“L’OBIETTIVO E’ INTERROMPERE IL DOMINIO DELLA JUVE”
Dopo aver parlato della sua scelta, Godin, si immerge nella nuova avventura e racconta di come sia difficile la Serie A, soprattutto dopo gli ultimi anni di dominio targato Juventus, e l’idea che ha di Conte, paragonato dallo stesso al Cholo.
“L’obiettivo dell’Inter è tornare a vincere e cancellare il dominio Juventus che dura otto anni. Qualcosa di simile avevo fatto in Spagna, vincendo la Liga al cospetto delle due superpotenze Real e Barcellona. Serve comunque lavoro ed ambizione per battere i bianconeri, ma l’Inter ha le idee chiare. Certamente il campionato italiano è più facile per un difensore che per un attaccante, quindi ambientarmi non dovrebbe essere difficile, devo metterci tutto l’impegno possibile per aiutare i miei nuovi compagni.”
“Conte è molto simile a Simeone, me lo ricorda moltissimo. Hanno la stessa passione per il calcio, sono attenti a tutti i dettagli e riescono sempre a tirare fuori il massimo dai giocatori. Conte sembra essere molto concreto, va dritto al punto. Poi Simeone mi ha parlato moltissimo dell’Inter, ci siamo confrontati e mi ha detto che era la squadra più grande che aveva mai conosciuto.
Diego, parla poi delle ambizioni, della sua definizione di bel gioco e della sua leadership.
“Per me giocar bene vuol dire vincere. Che è una cosa diversa dal giocare “bonito”, ovvero giocare bello. L’obiettivo mio è quello di vincere, ci sono tante squadre che giocano bello, tengono il pallone per 90 minuti e poi perdono. L’importante è solo il risultato. Non c’è nessun segreto dietro questo, l’importante è solo vincere e nulla viene per caso. Ci vogliono tante componenti, dal gruppo, al lavoro per finire con l’ambiente.”
“Ho firmato per tre anni e vorrei rigiocare un’altra finale di Champions. Ce la possiamo fare se lavoriamo sodo e ci impegniamo tutti quanti. Per il ruolo di leader ci vuole tempo. Sono in una nuova squadra da poco e devo ancora entrare per bene nei meccanismi. E’ fondamentale che ognuno si senta bene nel suo ruolo.”