Pensando soltanto a quello che accadeva soltanto un anno fa, ci si rende conto di come l’Inter abbia effettuato una vera e propria rivoluzione non soltanto sul campo, ma anche e soprattutto ai vertici della società.
NUOVA SEDE E STADIO. E SUL MERCATO…
Non sono poche, come scrive la Gazzetta dello Sport, le novità fatte registrare negli ultimi dodici mesi in casa Inter, a cominciare dalla presentazione della nuova sede del club. Una struttura all’avanguardia, che domina il panorama milanese e che è sinonimo di una cultura vincente; quella stessa cultura che la famiglia Zhang ha cercato di instaurare fin dai suoi primi passi nerazzurri.
Non soltanto, perchè è stata condotta una campagna marketing sensazionale, che ha permesso all’Inter di accrescere il proprio numero di appassionati, in tv e sui social, avvicinando, così, i tifosi allo stadio e restituendo all’immagine del club quell’aura di fascino e rispetto che da troppo tempo era perduta.
Infine, ma non per questo meno importante, la rivoluzione interista ha colpito il campo e i suoi interpreti. Via Spalletti, dentro un top manager come Antonio Conte e addio – più o meno definitivo – ai tre giocatori simbolo del calo drastico della scorsa stagione. Perisic al Bayern Monaco, Nainngolan al Cagliari e, infine, Icardi al Psg. Tre operazioni in prestito, che la società spera possano essere il preambolo a un ingaggio definitivo da parte dei club citati.
C’è un altro aspetto diverso, poi, rispetto alle passate stagioni; un simbolo, più che altro, che i tifosi dell’Inter amavano sentir rimbombare tra gli spalti di San Siro pochi istanti prima del fischio dell’arbitro. “Niente più pazzie“ aveva detto Antonio Conte nel giorno della sua presentazione; detto fatto, perchè già dall’esordio con il Lecce è stato bandito il famoso inno “Pazza Inter“, sostituito dall’altrettanto meraviglioso “C’è solo l’Inter”.
Un messaggio, come a voler togliere qualsiasi riferimento al passato, un modo – anche banale, se vogliamo – di estirpare definitivamente dalla testa di tutti quel filo di follia che caratterizza ogni interista, in campo e sugli spalti.
Interevolution: cosa aspettarsi adesso
Una rivoluzione, dicevamo, iniziata già con l’ingaggio di Marotta dalla Juventus, a cui Zhang ha poi conferito pieni poteri sulle vicende riguardanti strettamente il club e la squadra, con risultati sotto gli occhi di tutti fin dal primo momento.
Con un occhio al futuro, come sempre, perchè l’Inter non ha nessuna intenzione di stroncare la propria crescita in campo e fuori. Cosa vuol dire? Occhi già all’estate del 2020, quando gli uomini mercato del club cercheranno di strappare Federico Chiesa alla Fiorentina (o più alla Juventus) e di mettere le mani su un centrocampista di quantità e qualità che possa completare la mediana.
Diverso, o almeno più tortuoso, il discorso relativo al nuovo San Siro, per il quale va trovato un accordo con il Milan e con il comune di Milano; l’ultimo tassello per completare la rivoluzione, per poter tornare stabilmente nell’elite del calcio europeo e, stavolta, rimanerci definitivamente.