Negli U.S.A. i presidenti americani, dopo i primi 100 giorni di governo, sono soliti pronunciare un resoconto del loro operato. Fin dai tempi di Roosevelt, infatti, ogni presidente ha tracciato un bilancio per far capire ai suoi elettori quali promesse avesse mantenuto o meno. Sicuramente i primi 100 giorni di Conte hanno portato una ventata d’aria fresca, oltre che una “stabilità di governo” che non si vedeva da anni.
I primi “emendamenti”
Insediatosi il 31 Maggio, il “premier Conte”, ha fatto subito capire che con lui sarebbe cambiato tutto. Rispetto a Luciano Spalletti, fin dai primi giorni, il tecnico leccese ha riportato grande entusiasmo e gradimento in un ambiente depresso. Ha abbassato lo “Spread” (differenza tra Btp nerazzurri e Bund juventini), riportando la fiducia dei mercati a Milano che mancava da tempo. Ma la prima grande mossa di Conte, verificatasi pochi giorni fa con la chiusura del mercato, è stata rimuovere i Ministri più importanti della passata stagione: Perisic, Nainggolan e Icardi. Con questa mossa, contemporaneamente, sposava la tecnica del rigore lasciando stare quella della pazzia. I nuovi ministri: Lukaku, Sensi, Barella, Godin( per citare i più importanti) hanno già dimostrato nei primi 100 giorni le loro qualità sia umane che tecniche: scommessa vinta.
Le promesse da mantenere
Tante cose fatte ma ancora tante da fare. Il “governo Conte” deve, ancora, confrontarsi con la politica estera: la Champions League. Sicuramente si vuole provare a tornare nel G8, ovvero centrare almeno quegli ottavi di UCL che mancano da molto molto tempo. Per farlo, Conte, ha dato il “Ministero degli Esteri” a Romelu Lukaku, cui Conte ha chiesto un riavvicinamento alle grandi potenze europee. Il “Ministro dell’Interno” Sensi, ha già dimostrato la sua tecnica. Infine “Conte” ha assegnato “Il Ministero della Difesa” al triumvirato Godin-Skriniar-De Vrij che dovranno alzare un muro contro gli attacchi avversari.
Ce la farà il “governo Conte” ad avere più stabilità dei passati governi?