#InterIsComing. Con questo (geniale) slogan, appena due stagioni fa, l’Inter dava avvio al percorso di crescita targato Suning, a seguito delle iniziali – e legittime – stagioni di assestamento. Oggi, dopo cinque sessioni di mercato e tanti investimenti, la proprietà cinese ha dimostrato di non essere solo parole al vento.
BARELLA, SENSI E UN DUALISMO “PERICOLOSO” IN MEZZO AL CAMPO
La finestra di calciomercato estiva ha messo in luce il grande lavoro di Marotta e Ausilio, abili a strappare alcuni tra i talenti più cristallini del nostro Paese alla concorrenza. Barella e Sensi, in particolare, rappresentano la grande voglia della famiglia Zhang di tornare protagonisti anche per quanto riguarda i rifornimenti alla Nazionale maggiore. E se nulla può essere contestato su difesa e attacco, con gli arrivi di Godin, Lukaku e Sanchez su tutti, un discorso diverso può essere fatto proprio sul centrocampo.
Brozovic inamovibile – La precedente gestione Spalletti ha avuto, tra i tanti, il grande merito di relegare Brozovic al ruolo di motore e cervello della squadra. Mediano nei “due” o perno basso nei “tre”, Epic Brozo è risultato essere il fulcro del gioco dei nerazzurri tanto da renderlo “esclusivo” in mediana. In questo senso, l’ingaggio di Stefano Sensi sembrava essere indirizzato proprio alla possibilità di dare respiro al croato, potendo l’ex Sassuolo rivestire abilmente il ruolo di “regista”. Fin dalle prime apparizioni nel pre-campionato però, Sensi ha dimostrato di poter essere ancor più utile, diventando una mezzala imprescindibile per il gioco di Conte.
E Barella? – Il quesito, se letto in termini di fisicità, ci sembra più che lecito. E pare – ovviamente – che anche Antonio Conte abbia fatto lo stesso ragionamento. Un campionato come la serie A, in cui è spesso la tenuta fisica a fare la differenza, sembra richiedere per caratteristiche un centrocampo che sappia unire qualità e, appunto, prestanza. Un dualismo, che in un’ipotetica linea mediana composta da Barella, Brozovic e Sensi, appare realisticamente impraticabile.
Non si vuole sminuire una coppia che anche in Nazionale ha avuto la possibilità di giocare insieme – con Jorginho in mezzo, non certo un gigante. Il discorso, semmai, è proprio relativo alla competizione. Ecco perchè nelle prime due giornate è sempre stato scelto Matias Vecino come partner di Sensi e Brozovic. Così come, allo stesso modo, nel pre-campionato la terza maglia veniva affidata a Roberto Gagliardini.
Fisicità, concetto chiave – La domanda principale dunque è: l’esplosione di Sensi potrebbe togliere minutaggio a Barella? La sensazione è che la risposta, seppur dopo sole due giornate, possa essere positiva. Basti pensare anche alle numerose gare decise da Vecino, o ai tanti palloni sporcati di testa da Gagliardini. Due giocatori che, per motivi diversi, assicurano a Conte una maggior forza in mezzo al campo, caratteristiche che l’ex Cagliari fisiologicamente non può avere.
Ecco perchè Barella, almeno inizialmente, potrebbe risentire dell’esplosione dell’ex Sassuolo. Un aspetto certamente positivo per ogni interista, ma che per il momento ha relegato in panchina il secondo acquisto più costoso della storia dell’Inter. Un destino imprevisto, forse anche dallo stesso giocatore, ma che risponde ad esigenze precise del campionato. E che proprio per questo non può – e non deve – essere ignorato.