La spietatezza che mancava. Si, dopo anni di crisi mentali e paure ingiustificate l’Inter sembra avere trovato la quadra. No more Pazza Inter? Su questo non possiamo mettere la mano di fuoco, il DNA di una squadra non cambierà mai. Ciò che è limpido però è che Conte ha portato con sé una sensazione di concretezza e sicurezza che da anni mancava ai nerazzurri.
POCHI VOLI PINDARICI
Era dalla stagione 2015/2016 che l’Inter non vinceva le prime 5 gare. Non fu certo un’annata vincente, con il classico crollo psico-fisico a dicembre. E’ però sicuramente un ottimo inizio che ha riacceso l’entusiasmo tra i tifosi interisti. Dopo un derby vinto con una grande sicurezza e con pochi rischi possiamo però affermare che ieri la squadra di Conte ha fatto un passo indietro. Troppe le occasione avute dalla Lazio che fortunatamente ha peccato di poco cinismo sotto porta. L’Inter sta crescendo, è in continua evoluzione e lo dimostrano anche l’esordio di ieri sera di Biraghi e il secondo scampolo di partita per Sanchez. Il tecnico non sembra sentire pressioni sui nuovi, li impiegherà quando e come meglio crede, come è giusto che sia. Note liete di ieri sera sicuramente Barella, che sembra inserirsi sempre di più nei meccanismi che il tecnico nerazzurro chiede ai suoi ragazzi e Samir Handanovic tornato ai livelli di quel famoso Inter-Empoli della scorsa stagione, provvidenziale in più interventi. Ciò che non è sembrato all’altezza è stato l’attacco, non troppo brillante e poco convincente. La preoccupazione è che in caso di gol subito i nerazzurri troverebbero difficoltà a ribaltare il match segnando due gol. Quando l’Inter passa in vantaggio infatti riesce sempre in maniera più o meno efficace ad “addormentare” il possesso, a difendere la propria area in modo da diminuire i rischi da correre. Interessante infatti il fatto che nell’unica partita in cui è passata in svantaggio, in Champions contro lo Slavia Praga, è stato l’unico caso di non vittoria. Testa bassa e lavorare, sempre.
Insomma, l’Inter c’è ma occhio a spiccare voli pindarici troppo alti.