Durante Tiki Taka, noto programma sportivo di Mediaset, l’ex tecnico dell’Inter del Triplete José Mourinho ha parlato anche di Inter e, naturalmente, dei trofei conquistati in nerazzurro.
Tra i tanti racconti, Mourinho ha voluto spiegare anche il perchè della fuga subito dopo il trionfo spagnolo: “Sono tornato a Milano dopo la semifinale con il Barcellona e ho immaginato come sarebbe stata dopo l’eventuale finale e ho realizzato che, se fossi tornato, non sarei più andato via“.
Parole al miele anche per Massimo Moratti e per i tifosi dell’Inter: “Moratti è un amico, il mio presidente. Quando dico lui, dico famiglia. Mi sento parte di quella famiglia, erano tutte persone speciali e sono orgoglioso di averne fatto parte. Ho capito l’emozione del tifo dell’Inter dopo il primo scudetto vinto a Milano, nonostante fosse una cosa “normale” in quel periodo. Io cerco sempre di creare empatia con il pubblico. Arrivo in un club, prendo la maglia e la vesto, ci vivo, ci dormo anche. Così crei empatia con la tua gente e antipatia nei tuoi avversari. Poi la palla entra, vinci le partite e l’empatia cresce e si trasforma in passione“.
Sulle gare chiave di quella stagione, Mourinho non si sbilancia: “Ci sono stati tanti momenti chiave in quella stagione, come la vittoria a Kiev che è stato l’inizio di tutto. Ma anche la sconfitta a Barcellona, la più bella di tutta la mia carriera. Poi cito le due settimane con le tre finali, sembrava quasi un film dal finale perfetto in una storia fantastica“.
Un commento finale, poi, su Antonio Cassano, presente negli studi di Tiki Taka: “Cassano mi piace, mi sono divertito con lui anche da avversario. Un giocatore di grande talento, uno che ha fatto bene al calcio e fa divertire la gente. Certamente avrebbe potuto fare tanto di più, ma io dico sempre che se ti sei divertito non importa se hai fatto tutto quello che potevi“.
This post was last modified on 30 Settembre 2019 - 08:49