Tempo di conferenza stampa anche per l’allenatore della Juventus Maurizio Sarri. Le parole del tecnico toscano raccolte dal sito della Gazzetta dello Sport
E’ un Maurizio Sarri in veste di “pompiere” quello che si presenta ai microfoni nella conferenza della vigilia di Inter-Juventus. Per il tecnico sarà il primo derby d’Italia, e nonostante la grande pressione mediatica, legata anche alla sfida nella sfida tra Conte e Marotta da un lato, e il loro recente passato dall’altro, Sarri vuole “normalizzare” il match: “Quanto conterà per lo scudetto? Un numero vicino allo zero, ci saranno 31 partite dopo. Io nel 2015, quando la Juve era a 10 punti dalla prima, risposi che era la grande favorita. I giornalisti ridevano, ma alla fine vinse. La classifica non si può sistemare a inizio ottobre. Se una classifica a inizio ottobre ci crea un impatto psicologico, vuol dire che psicologicamente non siamo pronti per fare grandi cose .
Ma che avversario è oggi l’Inter? “Un avversario pericoloso sia quando ha in mano la partita sia quando riparte.L’Inter è una squadra forte, in salute, pericolosissima, lo ha dimostrato anche a Barcellona”.
Inevitabile la domanda sulla sfida tra i due allenatori; e anche qui Sarri prova a gettare acqua sul fuoco: “Io nelle partite non riesco a pensare all’allenatore. Conte è un grande tecnico, lo hanno dimostrato i risultati ottenuti anche con club diversi. È un allenatore forte e lo sta dimostrando anche ora. Se poi voi vedete Sarri contro Conte… io non riesco a capirvi. Domani ci sarà una partita bellissima, che è Inter-Juventus”.
La Juve arriva in crescita, dopo un momento iniziale di leggero appannamento, e sembra avvicinarsi a piccoli passi ad essere “la squadra di Sarri”. Anche a Torino, però, non mancano musi lunghi e rivalità per una maglia da titolare, in particolar modo tra i due argentini Higuain e Dybala. Sarri risponde su eventuali problemi di spogliatoio: “È giusto che chi sta fuori, se sta facendo bene, sia arrabbiato. Ci sono reazioni che a livello mediatico possono fare audience, ma a mio modo di vedere sono positive. Io lo considero un aspetto positivo, non negativo. Fa parte del mio lavoro”.
E sul “progetto di gara”, l’ex Napoli risponde sicuro: “Dobbiamo cercare andare là a imporre il nostro calcio“.
This post was last modified on 5 Ottobre 2019 - 15:38