Eppure era sotto i nostri occhi: La Juve ha una rosa, nel complesso, più forte. Se da noi i ricambi son costituiti da Vecino, Politano, Gagliardini o Candreva loro hanno Ramsey, Emre Can, Higuain e Rabiot. Ieri sera, chi ci sperava di più, chi ci credeva meno siamo tutti caduti dal volo pindarico chiamato scudetto. Abbiamo sbattuto il muso contro un muro solido e difficile da scalfire di una realtà chiamata Juventus, che ha costruito una squadra forte, vincente e competitiva nel corso di 8 anni. Noi siamo all’inizio di un percorso e nonostante questo, pur essendoci privati nella sessione estiva di calciomercato di quei giocatori che gli anni passati ritenevamo fondamentali, siamo a buon punto. Se la partita col Barcellona ha evidenziato i nostri pregi e i nostri limiti, nella sfida contro la Juve sono emersi evidentemente i limiti (complice anche l’assenza di Sensi per buona parte della gara) rispetto ad una squadra più attrezzata ed esperta.
Mancato Sensi, gli equilibri sono saltati. Per una squadra che compete per i primi posti è un fattore fin troppo negativo avere un 11 titolare eccellente e una panchina non all’altezza. Ed è questo il motivo per cui abbiamo perso contro la Juve ieri sera. Ed è questo il motivo per cui ora siamo inferiori. Attenzione, non eravamo i migliori prima, non siamo i peggiori adesso. Ci rialzeremo e faremo vedere a tutti di cosa siamo capaci, dopotutto mancano ancora 31 gare di campionato e quest’Inter può andare davvero molto lontano. Finalmente, nonostante i nostri limiti abbiamo una squadra compatta che segue gli insegnamenti dell’allenatore come fossero dogmi imprescindibili. L’amarezza resta, perdere è sempre brutto figuriamoci se avviene contro la Juve, però rimane la convinzione di poter far bene. Ripartiamo da qui, consci dei nostri limiti, con la volontà di superarli.
This post was last modified on 7 Ottobre 2019 - 18:52