L’ex dirigente del Milan, Adriano Galliani, in un’intervista al Corriere della Sera è intervenuto sulla polemica circa la ristrutturazione di San Siro o sul suo abbattimento
“DOVE GIOCHEREBBERO POI INTER E MILAN?”
E’ senatore a Roma e amministratore delegato del Monza, ma il suo cuore rimane milanista. Adriano Galliani, intervistato dal Corriere della Sera, è intervenuto sulla vicenda stadio, che interessa il suo ex club e l’Inter. Una vita passata a fianco di Silvio Berlusconi, con un legame molto profondo anche dal punto di vista umano, ma che non lo obbliga ad avere sempre lo stesso parere del “Cavaliere”. E infatti a differenza del suo mentore, che si è espresso recentemente per la ristrutturazione di San Siro, Galliani ha un parere diverso sulla “questione stadio”: “Non siamo comunisti, non esiste il pensiero unico. Ben venga la democrazia interna. Premesso che mai ho commentato le frasi di Silvio Berlusconi, resto convinto che San Siro non possa essere ristrutturato. Lo stadio attuale è il risultato di tre successivi interventi. La visuale dagli “sky box” è limitata dal secondo anello. Si vede solo il terreno di gioco ma non le coreografie e i tifosi. Uno stadio moderno avrebbe bisogno di 100 mila mq corporate, cioè dedicati ai posti premium. San Siro ne ha 25 mila.”
Dopo questa disamina tecnica, Galliani passa ad una questione molto più pratica: “Dove giocherebbero Milan e Inter per due anni? La Juventus nell’attesa ha usato l’Olimpico ristrutturato con i fondi del comitato organizzatore delle Olimpiadi 2006″.
In passato, anche Berlusconi e Galliani avevano ideato un progetto per la costruzione di un nuovo stadio per il Milan, segno che la bellezza e la storia di San Siro non bastano, nel 2019, per avere introiti competitivi con il resto delle big europee.