Il rumore della palla che gonfia la rete. Le mani dietro le orecchie. Lo stadio che esplode. Mauro Icardi ha ripreso da dove aveva lasciato, tornando alla vecchie abitudini, anche in maglia Psg. È una buona notizia per tutti. O quasi.
Sorride lui, che sta ritrovando la condizione. Sorride Marotta, che già programma il riscatto e i 70 milioni previsti. Sorridono, ma a denti stretti, i tifosi nerazzurri. Sanchez dovrà operarsi, Lukaku fatica a trovare la condizione e un attaccante come Maurito, non si dimentica così facilmente.
Come non è facile dimenticarsi di Milano e dell’Inter. Icardi, intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato infatti del suo presente al Psg ma anche del suo passato nerazzurro. Lo ha fatto senza problemi e soprattutto senza rancore.
La sua condizione al momento dell’arrivo a Parigi non era delle migliori eppure, l’attaccante di Rosario, ha sottolineato come questo non gli abbia creato problemi: “Non mi aspettavo così tanto affetto da parte dei tifosi. Mi trovo benissimo in questo spogliatoio e con il mister Tuchel. Sono stato subito messo a mio agio e Verratti mi ha aiutato ad ambientarmi parlando in Italiano. Fa piacere giocare con gente come Neymar, Mbappè e Cavani. C’è una concorrenza positiva”.
Sull’Inter: “Può puntare allo Scudetto. Conte è un allenatore vincente e spetta ai nuovi arrivati continuare ad accorciare il gap dalla Juve. Lukaku ha iniziato bene, segnando subito. L’infortunio lo ha rallentato, ma ha sempre fatto gol e li farà. È stato un investimento importante della società”.
Sul suo futuro, l’ex capitano nerazzurro, ha lasciato però tutto in sospeso: “Per ora sono al Psg e darò il massimo. Non so cosa succederà a maggio o giugno. Parigi è una città molto bella ma Milano è la città dove andrò a vivere quando avrò finito di giocare. Abbiamo casa a San Siro e ne stiamo costruendo una nuova”.
Icardi ha poi augurato il meglio alla sua ex squadra, ribadendo come, in caso di scontro in Champions, scenderebbe in campo dando il massimo per difendere la nuova maglia. Una eventualità che i tifosi nerazzurri eviterebbero molto volentieri, nella speranza che la sequenza “rumore della palla che gonfia la rete, mani dietro le orecchie e stadio che esplode”, rimanga solo un bellissimo e sbiadito ricordo nerazzurro.
This post was last modified on 16 Ottobre 2019 - 09:16