Lautaro dopo un avvio di stagione piuttosto difficoltoso e claudicante, si sta rivelando la vera arma in più della rosa di Conte, l’unico in grado di spaccare le partite. Il Toro sta giocando a tutto tondo, da autentico 10. Un 10 con degli attributi grossi così, dettaglio assolutamente da non sottovalutare.
LAUTARO IN RAMPA DI LANCIO
Il giovane talento argentino è sempre più in rampa di lancio. Qualcosa a Barcellona sembra essere scattato in lui, dandogli quella spinta che aveva per svoltare la propria stagione. La spavalderia e la voglia di fare, anzi a volte di strafare, non gli sono mai mancate, ora però le unisce ad una consapevolezza più matura. Ora non dà più l’idea di essere un semplice progetto di campioncino, un cucciolo da allevare e proteggere, specie dalla propria esuberanza.
Martinez ora ha mostrato le proprie carte e pare proprio che si tratti di una gran bella mano. Sempre nel vivo del gioco, voglioso, forte fisicamente nonostante la statura, dal piede delicato o violento a seconda delle circostanze. Ricorda in alcune movenze, seppure con i dovuti scongiuri e senza azzardare paragoni improbi, un curioso mix tra Diego Milito ed Aguero. Del primo ha la rapidità di esecuzione, la furbizia nello sfruttare l’errore altrui, la propensione a indurlo quell’errore. Del secondo invece ha il baricentro basso, la capacità di tenere testa a difensori a cui paga diversi centimetri di statura e chili di peso.
Conte ora può gongolare, il ragazzo sta fornendo prestazioni di livello e continuative. Non pare più una stella intermittente, ma un astro radioso e possente, la pietra miliare su cui poggiare il futuro della squadra. Non sarà mai un 9 puro, un giocatore in grado di portare a casa valanghe di goal. Il fiuto, la cattiveria sotto porta, devono essere innate e Lautaro non ne abbonda, lo si intuisce dai goal facili facili che spesso si mangia.
Tuttavia la sua utilità tattica, unita alle sue doti tecniche, possono veramente portarlo a diventare un top player. Soprattutto perché ha sempre fame, ha gli occhi della tigre. E sono quelli che, a certi livelli fanno la differenza. Non un nove tipico, non un 10 da sogno. Ma un fior di attaccante, questo si. Qualcuno che potrebbe nel futuro prossimo, cambiare davvero le sorti dell’Inter. Un nuovo fenomeno sta sorgendo all’ombra di San Siro. Ora starà a Conte farlo arrivare alla gloria.