Protagonista, come di consueto avviene, dalle sedi di Inter.it, l’ex difensore nerazzurro Massimo Paganin ha riportato alla mente dei tifosi la gara contro il Borussia Dortmund disputata nel 1994. Il tutto in occasione della sfida più recente ai tedeschi, in programma mercoledì sera al Meazza.
PAGANIN: “DORTMUND, FU UNA GARA INCREDIBILE. CAVALCATA EUROPEA INDIMENTICABILE”
“Impossibile dimenticare la cavalcata europea di quell’anno – inizia Massimo – . Avevamo difficoltà in Serie A, ma nelle Coppe era un’altra storia quell’anno. Siamo andati a Dortmund e ci siamo trovati davanti il famoso muro giallo. Allora come oggi i tifosi del Borussia erano un valore aggiunto. Non avevamo Dennis Bergkamp all’andata, ma anche i tedeschi avevano qualche problema di formazione. Eppure la loro era una formazione di primo livello, con molti elementi che avrebbero sollevato poi la Champions League nel 1997. In Germania giocavo titolare assieme a mio fratello Antonio. Dovevo presidiare la fascia sinistra, dove Reuter mi ha fatto sudare per tutto il match. Abbiamo vinto 3-1 con due gol di Jonk, il primo su mio assist. Wim era un giocatore importante, aveva costruzione e visione di gioco, sapeva inserirsi e calciare. Avanti 2-0 abbiamo subito il 2-1 e poi Igor Shalimov ha trovato il 3-1 in contropiede all’89′”.
Paganin prosegue: “Marini (l’allenatore) era un ex compagno di squadra di Zenga, Ferri e Bergomi: si affidò alla vecchia guardia per uscire da una situazione un po’ complicata. Al ritorno andammo sotto 2-0 a San Siro, in un match confuso, ricco di occasioni da una parte e dall’altra. Ricordo un palo di Dennis Bergkamp e la liberazione per la rete di Manicone che di fatto ci diede la certezza di andare in semifinale. Anche in quel caso i tifosi tedeschi arrivarono a sostenere la loro squadra con grande calore, un classico”.
Sulla vittoria della Coppa, peraltro condivisa con il fratello Antonio sul campo: “Giocavo con grandissimi giocatori, modelli di riferimento e autentiche leggende della storia dell’Inter. E poi ho avuto la fortuna di sollevare la Coppa con mio fratello Antonio. Siamo gli unici fratelli nella storia del calcio ad aver sollevato lo stesso trofeo europeo. È stato un privilegio unico, quante possibilità ci sono nella vita di giocare nell’Inter col proprio fratello e di vincere una coppa così prestigiosa?”.