Samir Handanovic, capitano e portiere dell’Inter, si è concesso per una lunga intervista al canale You Tube della Serie A. Lo sloveno si è così raccontato a 360 gradi.
HANDANOVIC: “LA FASCIA DA CAPITANO? UN ONORE ED UNA RESPONSABILITA’ “
Handa inizia con una battuta inerente al proprio soprannome: “Mi chiamano Batman, e mi piace come il soprannome. Nasce tutto da un derby di cinque o sei anni fa”.
Sul proprio ruolo: “La mia passione nasce tutta da mio cugino Jasmin, di sei anni più grande di me; andavo a vedere le sue partite. La passione nasce lì, guardando lui. Un portiere non deve avere paura, deve avere all’inizio un pizzico di follia perché tuffarsi e parare non è da tutti”.
Sul suo essere quasi italiano: “Mi sento sloveno per la serietà e la cultura del lavoro, ma quando sono solo penso in italiano, non dico altro. Arrivare in Serie A all’Udinese era un sogno, all’inizio quando non sai bene la lingua e ti approcci con una nuova realtà incontri delle difficoltà. La mia fortuna era che Udine è vicina alla Slovenia, quindi potevo andare un giorno, un giorno e mezzo a casa e certe cose le dimenticavo e passavano”.
Sulla passione per gli scacchi: “Nasce dalla mia famiglia, dove c’è competizione in tutto. Capisci che devi pensare 4-5 mosse in anticipo cosa fare, quando giochi e scopri sempre qualcosa di nuovo e non ti stanchi mai. Gioco anche a tempo, quindi devo pensare in maniera veloce: anche questa per me è una forma di allenamento. Anche nel calcio trovo molte cose degli scacchi, come le strategie per attaccare e difendere. Ci sono molte similitudini”.
Sulle sue tre parate più belle: “Dico una contro il Bologna in campionato, su Acquafresca per come attacco in avanti. Come bellezza di parata dico quella su Fabrizio Miccoli contro il Palermo e un’altra nel derby dell’anno scorso su Hakan Calhanoglu, quando tutti lisciarono il pallone su una punizione, era molto difficile”.
Sul ruolo di Capitano: “Indossare la fascia da capitano è un onore e una grande responsabilità. Quando uno è capitano, deve essere esempio per tutti e prendere decisioni magari poco carine nei confronti di qualche giocatore ed essere giusto, che è la cosa più difficile”.
Su Inter-Parma: “Quando gioca in casa è sempre favorita l’Inter, le esperienze degli ultimi anni insegnano che quando ci si aspettava di vincere facilmente, poi si è perso. Vediamo se questo ci ha insegnato qualcosa. Il Parma ha cambiato poco la squadra, giocano in ripartenza con tre giocatori forti davanti. In Serie A, sai come le squadre giocano ma poi in campo possono essere diverse”.