L’ex Inter è stato il più pericoloso del Brescia
Che non sarebbe stata una serata semplice lo si sapeva già. Che lui avrebbe fatto di tutto, per guastarla ai tifosi nerazzurri, pure.
Mario Balotelli era l’uomo più atteso della sfida e non ha deluso le aspettative. Il più pericoloso con le sue giocate in campo. Il più bersagliato dai tifosi avversari in curva.
Dagli spalti, la sua serata inizia con i fischi della curva nord nerazzurra già durante l’annuncio delle formazioni. Continua poi il solito “Saltelli, muore Balotelli”, e si chiude ancora una volta con fischi e insulti in direzione del 45.
In campo, la situazione sembra allinearsi. A cambiare però, sono modi e motivazioni di fondo. Non c’entrano le ruggini del passato, non c’entrano inciviltà e “tradimento milanista”. In campo, Balotelli è un pericolo costante per tutta la retroguardia e le maniere forti, servono solo per fermarlo.
De Vrji gli ruba il tempo nei primi minuti, Godin gli stampa un ginocchio sul gluteo, Skriniar entra senza mezze misure e Gagliardini lo sfida faccia a faccia.
Poi arriva il fischio finale e tutto cambia. Gli spintoni diventano strette di mano, la paura diventa serenità da primato in classifica e i fischi dagli spalti vengono, finalmente, subissati dagli abbracci di avversari e compagni di squadra.