Promosso pienamente l’arbitro Fabbri, che ieri sera durante Brescia-Inter è riuscito a non farsi condizionare dall’atteggiamento ostile del Rigamonti. Forse un giallo di troppo, per Cistana, ma in generale ottima gestione dei cartellini e scelte sempre corrette, nonostante le proteste.
RIGORI? PROTESTE INUTILI DEI PADRONI DI CASA
Questo il giudizio della Gazzetta dello Sport, che ha premiato il direttore di gara con una sufficienza piena. Partiamo dal finale, in particolare da un’azione in cui il pallone sbatte per tre volte su diverse parti del corpo di tre nerazzurri diversi. Braccio attaccato al corpo di Biraghi, nuca di Dr Vrij e volto di Brozovic durante una carambola impazzita della sfera. Bravo Fabbri a lasciar correre, nonostante le proteste disperate di giocatori e tifosi di casa.
Per il resto, il direttore di gara prova a lasciar giocare il più possibile, fino al momento in cui diventa necessario affidarsi ai cartellini. Le prime proteste casalinghe si materializzano al 37′ del primo tempo, sul colpo di testa di Donnarumma che finisce però sulla parte posteriore della testa di Gagliardini. Il primo cartellino è quello relativo alla “manata” di Gagliardini a Tonali: giallo all’ex Atalanta – sacrosanto – e al bresciano Cistana, intervenuto con troppa enfasi nella colluttazione – eccessivo. Giusto lasciar correre, a inizio secondo tempo, su un presunto contatto Handanovic-Balotelli all’interno dell’area piccola.
Bravo Fabbri, in particolare, ad affidarsi spesso al silent-check del Var, senza mai tuttavia fermare il gioco per andare a controllare di persona. Promossi anche i due guardalinee e gli addetti al Var, precisi e puntuali quando chiamati in causa.