Tutti i grandi progetti seguono step chiari e definiti, anche l’Inter di Helenio Herrera ci ha messo 4 anni per essere definita “grande”. Ecco perchè non bisogna mai dimenticarsi dei corsi e ricorsi storici né dare valutazioni affrettate. Il primo obbiettivo di Conte è battere il Borussia Dortmund che Il Mago eliminò nelle semifinali della Coppa dei Campioni 1963-1964, la prima nella bacheca nerazzurra.
L’ANALISI DELLA GAZZETTA E GLI STEP NECESSARI ALL’INTER DI CONTE
La Gazzetta dello Sport ricorda la doppia sfida contro il Borussia che lanciò l’Inter verso la finale di Vienna, vinta contro il Real Madrid. Oggi una grande vittoria per l’Inter sarebbe tornare a vincere lo Scudetto, ma non per questo deve essere considerato l’obbiettivo. Lo dicono Conte e Marotta, ma non solo: lo dice anche la storia. Come riportato dalla rosea infatti, prima della “Grande Inter” Herrera seduto su quella panchina già da quattro anni e ha potuto costruire l’Inter più forte di tutti i tempi solo passando da tanti step: mentalità, campo, rosa. Herrera e Conte si ritrovano distanti nel tempo, ma non nelle situazioni da affrontare.
Conte sulla panchina nerazzurra siede da 4 mesi che non è esattamente la stessa cosa di 4 anni. Il tecnico ex Chelsea è già riuscito ad inculcare la sua mentalità ai ragazzi, ma la stagione è lunga e i momenti negativi che ci saranno dipenderanno proprio dagli step necessari per fortificare l’Inter.
Per questo proprio Antonio Conte ha utilizzato molto la parola “step” per definire questa prima stagione nerazzurra. Se è vero che i principi di Conte sono entrati nella testa dei calciatori in maniera molto rapida ed efficace, è pur vero che alla lunga la fatica potrebbe farsi sentire. Per questo, come analizzato dalla Gazzetta, l’Inter e Conte perseguono due obbiettivi nella gara di oggi: riproporre l’intensità e l’identità viste contro il Barcellona e scavalcare il Borussia anche per intervenire sul mercato.
“COPERTA CORTA” E “UGUALE FATICA PER TUTTI”: LA STORIA SI RIPETE
Già, il mercato: un altro indispensabile step che serve a rendere meno barcollante tutto il buono che si sta vedendo con questa Inter. La qualificazione agli ottavi garantirebbe circa 20 milioni alle casse nerazzurre, cifra che potrebbe fare la differenza già nel mercato di gennaio.
Ma anche questo step non è nuovo alla storia, e accomuna Conte ed Herrera: già nel ’64 Il Mago spiegava così il turnover nella gara di andata contro il Borussia: “Devo ripartire su di tutti un’uguale dose di fatica». Oggi traduciamo questa frase con l’espressione “coperta corta” ma la sostanza non cambia. Conte ed Herrera: corsi e ricorsi storici, cambiano i volti, cambiano le frasi, ma non cambiano i contenuti. La speranza è che poi non cambino neanche i risultati.
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