Sconcerti su Conte: “Parole gravissime, la società deve intervenire”

La Champions League ha scoperchiato tensioni già esistenti in casa Inter e (in maniera ancora più fragorosa) in casa Napoli. Sulle pagine del Corriere della Sera, Mario Sconcerti giudica molto gravi per forma e sostanza i due casi Conte e Napoli. Ecco perchè Sconcerti su Conte va giù pesante, augurandosi l’intervento della società.

“QUESTO È UN CALCIO COMPLETAMENTE FUORI DALLE REGOLE”

Secondo il giornalista e scrittore toscano queste due vicende riflettono un cambiamento nel ruolo del calciatore e dell’allenatore nella società di calcio: Non più lavoratore subordinato come dice la legge 91 del 1981, ma ormai aziende altre che si attribuiscono gli stessi diritti dell’azienda madre. Per Sconcerti questa nuova tendenza del calcio è esplosa col caso Icardi: “Quando l’Inter in pieno litigio con Icardi accettò la mediazione di una figura esterna, un avvocato, sancì il diritto a un dialogo alla pari. Lì è cominciato un altro calcio“. Calcio che non va bene allo scrittore che lo considera “quasi completamente da riscrivere e fuori dalle leggi sportive“.

SCONCERTI: “CONTE ATTACCA LA SOCIETÀ MA NON FA MEA CULPA”

Mario Sconcerti su Conte non ha dubbi: “a Conte oggi si perdona ogni eccesso perché è un grande allenatore, ma a Dortmund ha letteralmente fatto un’assemblea contro la propria società. Durissima e scomposta“. Collegandosi con quanto detto in apertura il giornalista di Sky chiosa: “Chiunque di noi in qualunque azienda sarebbe stato oggi pesantemente ripreso se non licenziato. Siamo vicini alla giusta causa. Una rivolta isterica consumata senza una spiegazione sulla partita persa, un parere su come l’Inter abbia potuto prendere tre volte lo stesso gol in 20 minuti“.

Il giornalista ipotizza diverse cause di tensione e sottolinea la gravità del fatto: “Forse per Conte la pressione di una città aperta ed esigente come Milano è troppa. Forse è troppo che l’Inter non vince e Conte non regge la sua voglia. Ma siamo oltre la crisi di nervi“.

Dunque per Sconcerti Conte non solo ha sbagliato nelle modalità ma anche nel contenuto, data l’assenza totale di mea culpa nonostante un secondo tempo imbarazzante. Le parole di Conte devono provocare un intervento della dirigenza: “La società non ha il diritto di intervenire, ha il dovere. Altrimenti fa un danno a se stessa, alla squadra e a qualunque gestione futura“.

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