Inter, serve un Lukaku alla Milito! Romelu deve trascinare l’Inter anche in Champions

Doppia cifra in campionato, ancora a secco in Champions. Queste sono le due facce di Romelu Lukaku che in questa Champions non ha ancora fatto un tiro in porta come scrive la Gazzetta dello Sport.

ROMELU, ORA TOCCA A TE: ANCHE MILITO SEGNÒ A NOVEMBRE IL SUO PRIMO GOL EUROPEO

Nella stagione del Triplete, Milito segnò il suo primo gol europeo solo alla quarta giornata del girone, poi sappiamo tutti come è andata a finire. Anche in quel caso l’Inter giocava nel gruppo F, anche in quel caso si giocava nell’Est Europa (a Kiev), anche in quel caso l’Inter poteva solo vincere.

Ora tocca a Big Rom accendere i motori anche in Champions e far ripartire l’Inter. In Europa Lukaku non ha deluso solo da un punto di vista realizzativo ma anche dal punto di vista della prestazione, spesso evanescente tanto da essere sostituito nelle due gare contro il Borussia.

LUKAKU CHIAMATO ANCHE PER L’ESPERIENZA EUROPEA, ORA L’INTER HA BISOGNO DEI SUOI GOL

La Gazzetta insiste sul parallelismo con “Il Principe” Milito che a Kiev pareggiò all’87’, due minuti prima del gol-vittoria di Sneijder. Senza quella rimonta la squadra di Mourinho sarebbe uscita dalla Champions ai gironi, tutt’altra cosa che diventare campioni d’Europa. Così, “se Lukaku dovesse segnare oggi, magari un gol decisivo, i tifosi possono far scattare qualche parallelo, e qualche sogno ad occhi aperti. Milito partì così a Kiev e finì a Madrid con una doppietta e una coppa in mano. Nessuno gli chiede tanto, ma la sua prima campagna interista non può essere una comparsata anonima”, chiosa il quotidiano.

Il digiuno del belga è strano non solo se confrontato con i suoi numeri in campionato: in campo internazionale, con la maglia belga, Lukaku segna tantissimo e contro qualsiasi avversario. In più il suo arrivo è servito anche ad innalzare l’esperienza europea della rosa nerazzurra essendo “il quarto per presenze (20, dietro a Godin, Sanchez e Asamoah), il secondo per gol (7, comanda Alexis con 12)”.

È anche vero che Romelu ha un conto aperto con la Champions da quando “nel 2011-2012, fu mandato in prestito al West Bromwich dal Chelsea, nella stagione in cui i Blues avrebbero alzato il trofeo con le orecchie”, in più l’anno scorso Lukaku concluse tutto il girone con 0 gol e segnò solo 2 gol in Champions, siglando la doppietta con cui il Manchester UTD eliminò il PSG agli ottavi di finale. Come lui anche l’Inter ha un conto aperto con la Champions dato che l’ultima vittoria esterna risale al 3 ottobre 2018 e (ironia della sorte) porta proprio la firma di Mauro Icardi, il vecchio numero 9 nerazzurro.

Oggi il nuovo numero 9 non può sbagliare, oggi Romelu Lukaku deve essere in formato campionato e caricarsi la squadra sulle spalle: i numeri in campionato hanno “ridotto a «rumore di fondo» le voci dei nostalgici dell’ex numero 9”, un gol oggi potrebbe trasformarsi in un boato nerazzurro.

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