L’ALBA DEL GIORNO DOPO – C’è chi ha ancora l’adrenalina in corpo, e chi mente

C’è chi ha ancora l’adrenalina in corpo, e chi mente. Dopo la vittoria di ieri infatti, il tifoso interista si è svegliato carico. In testa, l’immagine di Lukaku che calcia con rabbia a due passi dalla porta. Negli occhi, la girata del Toro che chiude la partita. Nel cuore, la convinzione di potersela giocare con chiunque.

L’Inter ha bisogno di fare lo stesso risultato del Dortmund per passare il turno. Vincere con il Barcellona darebbe la certezza degli ottavi

E dopo una prestazione così, non poteva essere diversamente. La squadra di Antonio Conte, nonostante le assenze, è riuscita ad imporsi in un campo difficile. Lo ha fatto con una prestazione convincente. Lo ha fatto grazie ad almeno 5 fattori decisivi.

GESTIONE E REAZIONE. Quando il Var ha messo sottosopra quanto costruito nei primi 34′ di gioco, sembrava fosse un’altra notte da incubo. Una mazzata che avrebbe tagliato le gambe a chiunque. A chiunque ma non a questa Inter. I nerazzurri dimostrano di saper soffrire. Gestiscono i minuti prima dell’intervallo. Riorganizzano le idee. Ripartono. S’impongono.

MURAGLIA A 3. Il punto di forza di molte squadre di Conte è stato la difesa. Dopo quanto visto ieri, lo sarà anche di questa. De Vrij sembra aver raggiunto una maturità che lo rende impermeabile a qualsiasi aspettativa. Skriniar si sta ambientando nel nuovo sistema di gioco e affonda il tackle come l’anno scorso. Godin è il leader silenzioso che trascina quando serve. Ieri serviva e lui sembrava insuperabile. O forse, semplicemente, lo era.

SECONDE LINEE. Se il Borja Valero visto ieri sera è un giocatore da buttare, vi prego, cestinatemi. Personalità da vendere e qualità cristallina. Non ha la gamba per reggere 90′ ma compensa con una visione di gioco quasi futurista. A lui si aggiungono un Vecino ritrovato e un Biraghi che si guadagna la pagnotta. Non male per una squadra che necessita di ritocchi sul mercato.

COPPIA GOL. Fanno paura. C’è poco da fare. Lautaro trasforma in oro tutto quello che tocca. Spreca qualcosina ma corre a tutto campo e non si risparmia. Lukaku sembra un carro armato. Macina gol e assist. Da soli, formidabili. Insieme, devastanti.

METODO CONTE. La squadra ha un’identità e i giocatori sembrano disposti a morire per lui. Anche quelli utilizzati poco e niente. Tutti coinvolti. Tutti sul pezzo. Ognuno importante a suo modo. L’Inter sembra tornata grande anche in Europa e il merito, probabilmente, è in gran parte suo.

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