Galeotti furono il pareggio con lo Slavia e il secondo tempo di Dortmund…

Le emozioni di certo non sono mancate, ma l’Inter ha fallito uno degli obiettivi stagionali: il passaggio del turno di Champions League. Le attenuanti sono molte, ma nascondersi dietro un alibi è inutile, soprattutto visto le occasioni sprecate nelle altre partite. 

GLI INFORTUNI, GLI ERRORI, LA DELUSIONE

Tre parole per riassumere tutto ciò che è stato il cammino dell’Inter in questa Champions. Partendo dagli infortuni, che hanno certamente segnato la corsa della squadra nerazzurra. Sensi e Barella out non sono stati rimpiazzati a dovere dai panchinari, che anzi questa sera si sono dimostrati nettamente inferiori. Borja Valero non ha assolutamente l’autonomia di una volta e al cospetto di un Barcellona che con le seconde linee vola, il suo apporto non è stato idoneo alla causa nerazzurra.

Gli errori, anche stasera, hanno segnato il cammino dell’Inter. Godin sbaglia nettamente sul primo goal del Barcellona e da uno come lui in questa sera ci si aspetta la perfezione. Ma l’errore principale è stato quello commesso alla prima giornata con lo Slavia Praga, quel pareggio che ad oggi si è rivelato essere fatale. Lautaro e Lukaku avranno anche sbagliato qualcosa, ma i numeri sono impressionanti: 25 goal su 41 portano il loro timbro. E sono gli unici due che forse si salvano stasera.

La delusione è tanta, perché tante erano le aspettative sull’Inter stasera.  La partita era stata preparata al meglio e la partenza ha subito gelato l’Inter, che ha fatto fatica a riprendersi. E anche quando l’ha fatto, con il goal di Lukaku, al Barcellona è bastato fare due cambi per cambiare nettamente l’inerzia della partita. Non esistono alibi, ma nell’Inter oggi non esistevano nemmeno i cambi. 

 

 

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